Due monaci vivono in un eremo su un isoletta nel centro di un laghetto circondato dalle montagne. Ma nemmeno loro riescono a sfuggire all'attrazione della vita, ai desideri, alle sofferenze e alle passioni. Sotto lo sguardo vigile del monaco anziano, il monaco giovane perde l'innocenza, scopre l'amore quando una donna entra nel loro chiuso mondo, capisce cosa significhino gelosia e possessione. Come le stagioni continuano ad alternarsi, così l'eremo resta un rifugio per lo spirito...
Note
La lucidità è ciò che "ferisce" maggiormente nel cinema di Kim Ki-duk, in quanto prova di una risolutezza (anche stilistica) sfrondata del superfluo.
Intressante fino alla fine della primavera. Dopo è un po' scontato. Da segnalare la notevole varietà di scene, spesso molto belle, della madesima location. I poteri magici sono un po' fuori luogo.
Tipico esempio di Film lento e pesantemente noioso che va bene per una nottata a dormire senza problemi (che anzi arrivano proprio vedendo Pellicole simili …).voto.1.
Lo rivedrei daccapo. Perfetto, equilibrato, un apologo complesso sulla vita, sulle sue insidie, sulla sua ciclicità…Da vedere assolutamente come una metafora, non come narrazione realistica.
Kim Ki Duk è sempre una garanzia. Un film che racchiude in se scenari poetici e insegna a vedere la vita da un'angolazione del tutto diversa, facendo vedere la vita del protagonista associata alle stagioni. Voto… 9
La prima parte del film è di raro rigore e bellezza e conferma Kim Ki Duk come uno dei più interessanti registi in circolazione. Peccato soltanto che il finale sia inutilmente sovraccaricato da un crescendo emotivo di cui non aveva bisogno.
E'bellissimo, un film curato nell'immagine, nelle musiche, intenso, di spessore. Non perdetelo. L'idea fantasiosa del tempio galleggiante da sola vale il biglietto.
Primavera: la morte è una pietra levigata attaccata alla coda di un pesce e al ventre squamoso di una serpe. La coscienza della caducità della vita mette fine alla fanciullezza ed il rimorso fagocita la spensieratezza nelle lacrime amare di un piccolo uomo che ha scoperto il male e l'oscurità, indissolubilmente legate al bene e alla luce.
Estate: la meditazione,… leggi tutto
Sarei curiosa di sapere quanti di coloro che hanno inneggiato a questo film, sarebbero disposti a seguirne l’insegnamento. Un’ istigazione all’autocastrazione, alla “non vita”, alla fuga dalle passioni, a favore di un’esistenza dedicata alla preghiera, alla meditazione, alla contemplazione.
Un isolotto in mezzo ad una lago su cui sorge un piccolo tempio, tutt’intorno montagne e… leggi tutto
Affascinante l'idea delle sole porte, senza pareti, all'interno della casa; che idealmente dividono, creando ambiente ed ordine, e divengono sinonimo di autodisciplina in un open space dove il solo varcare la soglia di un uscio automaticamente plasma intimita' oppure la rivela. E quel bambino di 6 anni che rispetta diligentemente la cerimonia del passaggio della soglia per accedere agli ambienti… leggi tutto
E' da tempo che riflettevo sulla creazione di una palylist personale - di film e telefilm - che possa mettere in evidenza temi importanti della storia umana e della società odierna. Alcuni di questi film sono…
"Il mio diario inizia in un museo, con l'ecfrasi di un quadro."
Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno, 1600 - Roma, 1670) - "Natura Morta con Piatto di Fichi, Gelsomini e Pere (e Insetto)" [1652 ca.…
Primavera, estate, autunno, inverno ....E ancora primavera un film di Kim Ki-Duk regista coreano mancato da poco è un film straordinario, poetico di una finezza espressiva magnifica, le scene sembrano quadri pittorici, per i colori bellissimi, il regista fa vedere una natura che ci ammalia ed incanta, pochi dialoghi, lunghi silenzi, ma il film non annoia, ha una sua compattezza e…
VOTO: 8,75 su 10.
Il nono film di Kim Ki Duk è un poetico saggio cinematografico imperniato sul buddismo come visione del mondo e della vita, che ci accompagna nel passare inesorabile delle stagioni e degli anni, con un movimento circolare in cinque stagioni, successive da primavera a primavera ma ciascuna di alcuni anni posteriore alla precedente.
Ogni stagione…
Il grande e controverso regista coreano è morto oggi alla non proprio tenera ma di certo neppure vegliarda età di 59 anni per complicanze da Covid-19.
Personalmente, tra i suoi film che ho visto…
Difficile descrivere una pellicola del genere. Già solo cercare di identificare una trama e un profilo narrativo è un compito molto difficile, in quanto l'antinarratività è proprio un elemento caratterizzante del film. Noi spettatori veniamo inseriti nella vicenda attraverso l'espediente quasi metalinguistico delle porte che si aprono, che creano uno squarcio dal…
In un mondo con una forte pulsione immanentistica come quello attuale, la domanda di Eterno diventa una risorsa rivoluzionaria e pericolosa per i materialismi di massa. Il cinema, con la sua immediatezza, ha…
primavera estate autunno inverno... e ancora primavera
Questo film di Kim Ki – Duk , non è per me,
solo un film sulle stagioni della vita e sulla ciclicità dell’esistenza,
ma è anche una riflessione sulla responsabilità di tutte le nostre azioni
in tutte le età della nostra vita.
Di come il bene e il male, che…
Primavera: la morte è una pietra levigata attaccata alla coda di un pesce e al ventre squamoso di una serpe. La coscienza della caducità della vita mette fine alla fanciullezza ed il rimorso fagocita la spensieratezza nelle lacrime amare di un piccolo uomo che ha scoperto il male e l'oscurità, indissolubilmente legate al bene e alla luce.
Estate: la meditazione,…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Film che sfrutta in maniera metaforica il tema della vita monastica, che è quanto di più lontano ci sia dalla nozione di uomo odierno, annegato nelle cose del mondo, per spiegare magnificamente la traiettoria dell'esistenza di un individuo. La spensieratezza dell'infanzia, ove ancora non si ha coscienza del valore di una vita, ove si pensa che gli anni a disposizione siano…
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Commenti (13) vedi tutti
Un po' confuso, sia nel racconto che nei princìpi che guidano la storia. Meglio le intenzioni che il risultato. Voto: 3 stelle (2022)
commento di robynestaImperdibile metafora dell'esistenza umana, dalla sua alba al suo tramonto.
leggi la recensione completa di giansnow89Intressante fino alla fine della primavera. Dopo è un po' scontato. Da segnalare la notevole varietà di scene, spesso molto belle, della madesima location. I poteri magici sono un po' fuori luogo.
commento di BradyMistica e figurativamente incantevole metafora sulla ciclicità dell'esistenza.
commento di Stefano LTipico esempio di Film lento e pesantemente noioso che va bene per una nottata a dormire senza problemi (che anzi arrivano proprio vedendo Pellicole simili …).voto.1.
commento di chribio1Lo rivedrei daccapo. Perfetto, equilibrato, un apologo complesso sulla vita, sulle sue insidie, sulla sua ciclicità…Da vedere assolutamente come una metafora, non come narrazione realistica.
commento di saturaKim Ki Duk è sempre una garanzia. Un film che racchiude in se scenari poetici e insegna a vedere la vita da un'angolazione del tutto diversa, facendo vedere la vita del protagonista associata alle stagioni. Voto… 9
commento di MondoMarcioUn film, una poesia, un'insegnamento di vita, un'opera d'arte, un capolavoro, questo è il film di Kim Ki-Duk.
commento di mise en scene 88Bellissimo film, ricco di atmosfera e di non-detti.
commento di screamSemplicemente un CAPOLAVORO !!!
commento di essereLa prima parte del film è di raro rigore e bellezza e conferma Kim Ki Duk come uno dei più interessanti registi in circolazione. Peccato soltanto che il finale sia inutilmente sovraccaricato da un crescendo emotivo di cui non aveva bisogno.
commento di zatoichistordisce uscire dal cinema e vedere quanto superfluo abbiamo intorno!
commento di silviadeaE'bellissimo, un film curato nell'immagine, nelle musiche, intenso, di spessore. Non perdetelo. L'idea fantasiosa del tempio galleggiante da sola vale il biglietto.
commento di mandolinos