Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Un film immortale e memorabile.
E' il primo film che vedo di Bunuel ed ammetto che mi ha sinceramente colpito. Partendo dal fatto che ha un ritmo invidiabile, personaggi incredibilmente perfetti, attori che competono in bravura e dialoghi stupendi, mi ha colpito la sua totale assenza di retorica nel tratteggiare questo amaro e feroce ritratto della borghesia francese. Da principio, i volti di questi sei borghesi appaiono tranquilli e bonari, ma con lo scorrere del film emerge invece la loro insipienza, la loro vacuità mentale, il nulla che avvolge le loro vite, i loro modi e la loro educazione che li imprigionano in riti sociali freddi e senza senso, la loro maniera di approcciarsi all'altro simile ad una recita teatrale (ben rappresentata nel sogno di uno di questi), le loro conversazioni banali, la loro incomunicabilità e la mancanza di senso a tutte le loro azioni che non sia il mantenimento della loro classe e, conseguentemente, delle loro stesse azioni. Mentre, attorno a loro, i poteri che li proteggono quali clero, politica, esercito e polizia, paiono sprofondare in un'idiozia senza limiti. Il tutto è raccontato con l'arma dell'ironia, della presa in giro, che rende il tutto più sottile ed anche più tagliente. Ne viene quindi fuori un ritratto buffo ma terribile e senza speranza.
Bellissime le sequenze dei sogni in cui i limiti, i difetti, le paure e le problematiche dei borghesi che costoro nascondono sotto il tappeto durante il giorno, vengono a disturbarli ed a tormentarli durante il sonno.
Un film immortale e memorabile.
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