Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Un altro delirio firmato Bunuel, un racconto continuamente sospeso fra realtà e scenario onirico, fra proiezione mentale (sogni, desideri, fantasticherie) ed eventi concreti. Il pranzo, oltre all'insita valenza rituale, è uno degli eventi più concreti della vita umana: ne rappresenta fondamentalmente la prosecuzione, che qui viene puntualmente interrotta senza scampo. La borghesia impotente di fronte al suo stesso status sociale ed all'ipocrisia che la logora? La realtà moderna che non ha più spazio per le vecchie e consumate figure di potere (religione, politica, esercito)? Certo è che ancora una volta il regista affonda la polemica nel cuore del potere istituzionale, e lo fa come solo lui sa fare, criticando in maniera sottile ed originale. Le falle logiche sono inarrestabili, costituendo il marchio espressivo e l'affilato strumento con cui va a segno la retorica di Bunuel.
La cena sta per cominciare nella villa di una coppia benestante, arrivano gli invitati: un monsignore, un ufficiale dell'esercito, un diplomatico e vari altri esponenti della borghesia medio-alta. Ma una inenarrabile sequenza di contrattempi rimanda continuamente l'inizio della cena.
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