Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Ho provato ad accostarmi in piu'di un occasione al cinema di Bunuel ma sinceramente non ho mai trovato la chiave di interpretazione giusta ai suoi film,cosa che non mi ha permesso di assaporare mai fino in fondo il calice amaro che il maestro mi forniva.Probabilmente è una questione di forma mentis per cui preferisco trattazioni cinematografiche piu'lineari ma poco importa.A questo film quindi mi sono avvicinato con estremo rispetto e circospezione e devo dire di concordare con i critici che lo ritengono di forma notevolmente piu'accessibile rispetto ad altri suoi lavori.E infatti mi è piaciuto,l'ho trovato di grande piaceevolezza anche se poteva risultare arduo stare dietro ai continui sbalzi tra realta'e sogno.Anche se il maestro è ormai anziano non rinuncia a lanciare i suoi strali avvelenati contro il perbenismo della societa'moderna,contro gli usi deprecabili e le consuetudini millenarie di una classe borghese che ha preso veramente tutti i brutti vizi della parte alta della societa'non avendone neanche un briciolo di savoir faire.E questo film si rivela essere una danza beffarda tra sogno e realta' simboleggiato dal curioso quanto straniante andirivieni di un gruppetto di personaggi per una vuota strada di campagna.E se la danza tra sogno e realta'è senza soluzione di continuita'fa ridere verde quel continuo impedire ai personaggi per cosi'dire principali di sedersi tutti insieme a tavola per desinare,un altra di quelle usanze cosi'squallidamente borghesi...i banchetti.....E gli impedimenti sono veramente assurdi e questi miseri personaggi sono trattati veramente male dal regista che esprime a chiare lettere il suo disprezzo per tali esponenti di una societa'marcia dentro,minata alla base...una carcassa piena di vermi....
non male
ottima padrona di casa
non male
bravo
brava
conduce le danze come un ottimo maitre
rielabora il suo stile rendendolo piu'accessibile
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