Due coniugi, la sorella di lei, un ambasciatore e un'altra coppia: sono i personaggi principali di questa "favola" con cui Buñuel, ormai anziano ma sempre col dente avvelenato contro le istituzioni e i miti del mondo borghese, satireggia la società del perbenismo ufficiale. L'elemento unificante della vicenda è il tentativo, sempre frustrato dai più imprevedibili intoppi, di consumare un pranzo in compagnia. Attorno a questo spunto, altre figure significative e una serie di avvenimenti collaterali danno vita a un quadro tanto elegante quanto "feroce". Ironico e senza speranza, limpido e complesso nel suo sviluppo narrativo, il film vinse l'Oscar come miglior film straniero (ovviamente Buñuel non andò a ritirarlo).
Lontanissimi i bei tempi de "L'angelo sterminatore". Qui la ripetizione con poche varianti delle medesime situazioni si fa a lungo andare noiosa e si fatica a mantenere l'attenzione. Déjà vu a zero tensione.
Sceneggiato dallo stesso Buñuel, assieme a Jean Claude Carrière, il film, uno dei maggiori capolavori della storia del cinema, uscì in Francia nel 1972, e fu premiato nel 1973 con l’Oscar (migliore film straniero) 1 nomination per la migliore sceneggiatura, e con il Golden Globe.
Film surrealista del maestro, dove il legame onirico mette in luce con garbo e ironia l'ipocrisia di un gruppo di benestanti. Rumori eccessivi coprono ciò che non si può dire.
Buñuel con il suo spirito anarchico e dissacrante carico di beffardo umorismo, frantuma con implacabile lucidità e un’ironia cattiva ancor più feroce del solito, le (in)certezze di una borghesia obsoleta e arrogante parassitaria e impotente in un andirivieni costante fra sogno e realtà che rende labili ma seducenti i confini fra le due dimensioni
Un film strepitoso, diviso tra sogno e realtà, sbeffeggiando taglientemente il mondo borghese, le sue abitudini, i pregiudizi e le paure…incredibile Bunuel !
C'è una magica ironia triste che pervade il film e mi ha ipnotizzato. Ed in effetti si tratta di un sogno. Troppo bello. "I sogni servono a capire meglio la realtà" Voto 10/10
Un capolavoro degli anni settanta. Un continuo sbizzarrirsi della fantasia. Il sogno si confonde con la realtà in un film cattivo, sentito, pieno di humour.
Don Rafael Acosta (Fernando Reiy), ambasciatore in Francia del piccolo Stato Sudamericano di Miranda, approfittando della sua posizione diplomatica, trasporta droga illegalmente facendo lauti affari con altre due distinte personalità, i signori Thevenot (Pauk Frankeur) e Senechal (Jean-Pierre Cassel). I tre soci, insieme alle mogli dei due, Simone Thevenot (Delphine Seyring) e Alice… leggi tutto
Già sospettavo di capirne poco di cinema, ma toccare con mano l'evidenza non è certamente piacevole. Certo, basterebbe accodarsi agli innumerevoli estimatori di questa pellicola o applicare il principio dell'omne ignotum pro magnifico per mettersi l'anima in pace ed evitare improperi e contumelie, ma un minimo di onestà intellettuale mi impedisce di unirmi ad un coro di cui non condivido… leggi tutto
Ottimo film di Bunuel che vinse anche l'Oscar come miglior film straniero.
Uno dei suoi successi maggiori, ambientato in Francia , è una acuta satira sul mondo borghese.
Presenti volti noti al cinema anche italiano come la nostra Milena Vukotic nel ruolo della cameriera e Fernando Rey presente anche in film di Rosi( Cadaveri eccellenti), Comencini( l'Ingorgo) e persino un film di…
E' da tempo che riflettevo sulla creazione di una palylist personale - di film e telefilm - che possa mettere in evidenza temi importanti della storia umana e della società odierna. Alcuni di questi film sono…
Ovvero dell'amicizia e della collaborazione fra un grande regista e Jean-Claude Carrière, lo sceneggiatore, che Louis Buñuel mai sostituì dopo il definitivo ritorno a Parigi. Era stato il…
Sei personaggi in cerca di…qualcosa
Cercano in realtà un luogo dove sia possibile cenare insieme i sei personaggi del film che imboccano, con passo deciso, una strada deserta e priva di indicazioni. Metonimici esponenti dell’impotenza borghese (contro cui da sempre si erano appuntati gli strali del regista), nell’iconica scena-tormentone del…
Da sempre sono a conoscenza del valore di questa straordinaria opera diretta dal grande Bunuel nel suo ultimo periodo artistico, ma mai mi sarei aspettato di trovarmi di fronte ad un qualcosa di così grottesco, così onirico, così tremendamente divertente e inquietante allo stesso tempo.
Un film che mi ha letteralmente spiazzato, ho dovuto leggere molto dopo la visione…
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
Un'accipitridica elica in picchiata: una caduta libera nel depositarsi del tempo.
Quasi tutto è dimenticato, svanito. Avvicinarsi è impossibile. E il poco che resta potrebbe portare fuori strada.…
Un capolavoro onirico che svela il cadavere in decomposizione della borghesia novecentesca; una classe sociale che marcia verso il nulla mentre è assediata da ogni dove, minata da aeroplani che ne spezzano i dialoghi, perseguitata dal terrorismo rosso, caduta in un incubo senza via d'uscita. Un Bunuel nitidissimo, al di là dell'apparente vestito surreale che ammanta…
Tra perpetui salotti mondani, mangiate pantagrueliche e messinscena continue dettate dalla coscienza costantemente sporca, si svolge la vita della borghesia francese, rappresentata da personaggi abietti e crapuloni, avvezzi alla menzogna e in preda ai loro incubi. Il soggetto di Luis Buñuel, scritto con la collaborazione di Jean Claude Carrière, mette ancora una volta alla berlina…
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Commenti (16) vedi tutti
Lontanissimi i bei tempi de "L'angelo sterminatore". Qui la ripetizione con poche varianti delle medesime situazioni si fa a lungo andare noiosa e si fatica a mantenere l'attenzione. Déjà vu a zero tensione.
commento di puntodivistaAssolutamente geniale. Voto 9.
commento di ezzo24Sceneggiato dallo stesso Buñuel, assieme a Jean Claude Carrière, il film, uno dei maggiori capolavori della storia del cinema, uscì in Francia nel 1972, e fu premiato nel 1973 con l’Oscar (migliore film straniero) 1 nomination per la migliore sceneggiatura, e con il Golden Globe.
leggi la recensione completa di laulillaUn film immortale e memorabile.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn capolavoro assoluto! Da non perdere.... Manca il voto. Si può dare più di 10 o meno di 0?
commento di BradyFilm surrealista del maestro, dove il legame onirico mette in luce con garbo e ironia l'ipocrisia di un gruppo di benestanti. Rumori eccessivi coprono ciò che non si può dire.
commento di ENNAHBuñuel con il suo spirito anarchico e dissacrante carico di beffardo umorismo, frantuma con implacabile lucidità e un’ironia cattiva ancor più feroce del solito, le (in)certezze di una borghesia obsoleta e arrogante parassitaria e impotente in un andirivieni costante fra sogno e realtà che rende labili ma seducenti i confini fra le due dimensioni
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Un film strepitoso, diviso tra sogno e realtà, sbeffeggiando taglientemente il mondo borghese, le sue abitudini, i pregiudizi e le paure…incredibile Bunuel !
commento di ultrapazNon conosco Bunuel e non ho capito del tutto questo film ma mi riprometto di approfondire gli argomenti. Molto interessante la Seyrig…
commento di Tex MurphyVoto 8,5 Fuori…?
commento di luca826C'è una magica ironia triste che pervade il film e mi ha ipnotizzato. Ed in effetti si tratta di un sogno. Troppo bello. "I sogni servono a capire meglio la realtà" Voto 10/10
commento di sokurovUn capolavoro degli anni settanta. Un continuo sbizzarrirsi della fantasia. Il sogno si confonde con la realtà in un film cattivo, sentito, pieno di humour.
commento di sasso67CLASSICO
commento di sharksPellicola arguta sospesa tra realtà e sogno. Interessante introspezione sull' elemento religioso come pilastro borghese colmo di luci e ombre
commento di Ramito10
commento di incallito