Regia di Dusan Milic vedi scheda film
Belgrado ha il suo primo e pacchiano supermercato americano. L’euforia per l’inaugurazione e l’ebbrezza del consumismo, in poche ore, diventano una tragicommedia con smaccate e grossolane punzecchiature satiriche. Casse, banconi carichi di merci, frigoriferi, lattine, scatolame, bottiglie, confezioni risparmio e lo stesso personale in divisa sono i materiali e i figuranti del set da mettere sottosopra e da sfasciare come in una “comica” con incerte ed eventuali ambizioni metaforiche. I clienti sono presi in ostaggio da un giovanotto goffo e imbranato, più pericoloso per la sua inettitudine che per le armi. Il sequestratore vuole vendicare la nonna alla quale non è stato venduto un cestino di fragole. La polizia e i corpi speciali assediano l’edificio e bisticciano tra di loro. I passanti tifano per il candido delinquente e contro l’impero delle merci e le istituzioni. All’interno, mentre gli ostaggi cominciano ad essere rilasciati e la tensione non cresce né verso il dramma né verso la commedia, si impongono le note basse del ridicolo. Il produttore è Emir Kusturica e avrebbe fatto meglio a imporre al regista il budget e la durata di un cortometraggio.
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