Regia di Mario Bava vedi scheda film
Ottimo Bava, non c'è che dire. E' un film compatto e teso, senza momenti di stanca, che riserva qualche momento di vera paura. Il regista doveva aver constatato già nei "Tre volti della paura" (con Boris Karloff) lo spavento che produce un personaggio sinistro, con quella certa luce e quel certo sguardo, che fissa dalla finestra l'interno di una casa. E qui lo ha riprodotto con la bambina bionda, la quale in teoria non dovrebbe far paura affatto. Invece il maestro sapeva come inquadrarla per farla diventare spaventosa (il pallore, lo sguardo fisso e serio...).
L'ambientazione fredda, scura e invernale aiuta a rendere il vilaggio davvero sinistro, e a fare di villa Grabs una casa dove nessuno entrerebbe neanche per una scommessa con gli amici.
L'aspetto tematico è anch'esso interessante. L'omertà dei paesani non fa che proteggere il male e permettergli di continuare a nuocere, mentre la strega con i suoi sortilegi rimane fino alla fine un personaggio molto ambiguo. La soluzione del giallo, poi, è interessante e non gratuita. In fondo è vero che il rancore e l'odio coltivati anche per un orribile e odioso crimine producono molto più male di quello che fu il male originario. Non sono neanche campati per aria i riferimenti allo spiritismo e la negromanzia praticati dalla baronessa.
Senza dubbio uno dei migliori horror gotici.
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