Regia di Martha Coolidge vedi scheda film
Un film davvero bellissimo, che narra con stile e profondità la sofferta esistenza di una grande donna, oltre che di una grande artista: Dorothy Dandridge. Ad interpretarla un'attrice davvero eccezionale, quale Halle Berry, incantevole sia nella bellezza che nella grandissima sensibilità interpretativa. Ottima poi la regia, superba la sceneggiatura, e fantastico il cast. Insomma, un degno omaggio a un'artista indimenticabile.
Il film narra la breve ma intensa vita di Dorothy Dandridge, formidabile e affascinante artista di colore, nata a Cleveland, nell'Ohio, il 9 novembre 1923. Gli inizi come ballerina e cantante di night club in un famoso trio; l'infelice matrimonio col ballerino Harold Nicholas, dal quale nacque una figlia ritardata, un senso di colpa questo che l’artista si porterà per tutta la vita; il grandissimo successo ottenuto come cantante in famosi locali notturni; la sua lotta personale contro gli stupidi pregiudizi razziali; l'ascesa ad Hollywood col film "Carmen Jones" (1954), che la fece ottenere una candidatura all'Oscar come miglior attrice, e la tormentata storia d'amore col regista di questo, Otto Preminger; il secondo nefasto matrimonio, anche questo conclusosi con un divorzio; la dipendenza dai farmaci, l’abuso l'alcool e la tragica morte, le cui cause sono ancora oggi oggetto di discussione, avvenuta l'8 settembre 1965, a soli 42 anni. Bravissimi gli sceneggiatori che hanno saputo adattare allo schermo con sensibilità e garbo questa toccante storia, e gli attori che l'hanno interpretata così magistralmente.
Incantevole, ora brillante e swingata (straordinaria l'esecuzione del pezzo di Gershwin, "I Got Rhythm") e ora toccante e malinconica. Davvero ottima.
Perfetto nel ruolo dell'apparente dispotico ma in fondo anche sensibile regista austriaco Otto Preminger, anche se pure questi ha fatto terribilmente soffrire Mrs. Dandridge. Comunque lodi su lodi a Klaus Maria Brandauer, che ha fornito una bellissima interpretazione: ora sornione, ora burbero, ora tenero.... Bravo!
Certamente il migliore, nel ruolo del sempre fedele ed innamorato manager Earl Mills, che ha portato Dorothy Dandridge al successo. Superbamente espressivo, a tratti malinconico e amaro, soprattutto nell'ultima parte del film, quando il manager cerca di aiutare l'attrice a risollevarsi e, una volta morta, si commuove nel rivedere un album di foto che lei aveva appena completato, e nel cui centro c'è una loro recente foto… È straordinario.
Brava, nel ruolo della sorella sofferente e complessata dalla celebrità della sorella minore, cioè Dorothy.
Un vero e proprio sogno. La sua bellezza, che riesce a passare dalla più viva solarità alla più buia malinconica, e la sua profonda e sensibile recitazione, a volte brillante e a volte inquieta, hanno avuto in questo film, una più che mai ampia conferma. La sua rassomiglianza quasi perfetta con Dorothy Dandridge, ha contribuito a rendere ancor più credibile un'interpretazione che bastava già per far credere che sullo schermo non ci fosse Halle Berry ma proprio Dorothy Dandridge. Queste sì che sono interpretazioni da Oscar.
Davvero eccezionale, non mi sorprende che sia stata una donna a dirigere questo film, perché un uomo non sarebbe mai riuscito a cogliere così a fondo le inquietudini, le sofferenze e le gioie di quella indimenticabile donna che è stata Dorothy Dandridge.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta