Regia di Jerzy Kawalerowicz vedi scheda film
Kolossal polacco anni Sessanta che fa le scarpe a tanti prodotti consimili di provenienza hollywoodiana, per non parlare dei nostri sandaloni. Le ragioni di questa riuscita superiore alla media sono da ricercarsi nella maestria di un regista abbastanza sottovalutato dalle nostre parti, nonché di un discorso che non si limita all'avventura pura e semplice né al banale raccontino degli intrighi del potere. "Il faraone" di Kawalerowicz, adottando un'ottica abbastanza pessimista, parla di tematiche attualissime anche oggi, come la difficoltà, evidentemente sempiterna, di affermare la laicità dello stato (tematica preannunciata fin dalla magistrale sequenza iniziale della lotta tra gli scarabei), il contrasto tra moralità e ragion di stato, tra l'amore e i doveri del sovrano. Con i colori abbacinanti del deserto ed una libertà espressiva che non ci si immaginerebbe in un film polacco dell'epoca, un grande maestro come Kawalerowicz ci trasporta in un'epoca apparentemente lontanissima, nella quale si vivono i drammi di sempre, e nel finale ci mostra persino un ingannevole "miracolo egiziano".
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