Regia di Mario Bava vedi scheda film
Un piccolo capolavoro del cinema di genere e uno dei primi film horror italiani, nonchè l'esordio alla regia di Bava. Il film è tratto da un racconto di Gogol che non conosco, ma riprende ampiamente anche dalla tradizione vampiresca che fa capo a Dracula e Nosferatu. Diventato un oggetto di culto grazie a registi come Tarantino o Tim Burton, in Italia però è stato per molto tempo invisibile prima dell'uscita del dvd. I meriti formali sono innegabili, con una fotografia in bianco e nero ricchissima di tonalità che si può apprezzare soprattutto al cinema, composizioni figurative eleganti e invenzioni registiche piuttosto audaci, come nella sequenza della tortura, piuttosto cruenta per l'epoca. A livello narrativo e drammaturgico, sconta invece qualche ingenuità nella trama e qualche piccola caduta, come il lieto fine un pò di maniera. Tuttavia, si tratta di un film che per la sua originalità merita di rientrare in quanto di meglio il cinema nostrano abbia dato nel genere orrorifico, soprattutto se si considera che era uno dei primi tentativi che si facevano in Italia di film "gotico". Bava è un maestro nell'evocazione delle atmosfere e nel rendere memorabile la presenza di Barbara Steele, candida e morbosa nel suo doppio ruolo.
VOTO 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta