Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
“L’alba del giorno dopo” è il solito film di Roland Emmerich: spettacolare, elefantiaco, fracassone, ed eccessivo. Il regista tedesco, dopo “Indipendence Day” e “Godzilla”, prosegue imperterrito nella sua opera di demolizione (letterale) dei luoghi simbolo degli Stati Uniti (questa volta tocca a Hollywood e alla statua della Libertà) e lo fa con un film cupo e claustrofobico, con un risaputo messaggio ecologista risolto con un assurdo finale pieno di fiducia nel buon senso dell’umanità. Se vi piace il filone “catastrofista” e amate i film pieni di effetti speciali, da guardare con il classico barattolone di popcorn in grembo, potreste anche divertirvi: tutti gli altri temo possano trovare difficoltà ad appassionarsi alle improbabili vicende di una repentina glaciazione mondiale e alle sue ricadute su un manipolo di persone isolate a New York. Personalmente, mi sono abbastanza annoiato.
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