Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Il cambiamento climatico è arrivato al punto di rottura e una nuova glaciazione sta per sconvolgere il nord del mondo.
Roland Emmerich dirige un nuovo film apocalittico riprendendo molti punti del suo precedente Independence Day (gli Stati Uniti in pericolo, diversi filoni narrativi che convergono, città e simboli degli States spazzati via, presidenti dal volto umano e via discorrendo), ma a differenza del film precedente evita molti inciampi e le azzecca quasi tutte.
A cominciare da una sceneggiatura non certo solidissima (è stato inserito tra i 10 film più scientificamente inaccurati di sempre, ma non è certo quello che si chiede a film di questo tipo), ma senza cali narrativi, con pochi rallentamenti ben dosati e funzionali al racconto (il rapporto tra i ragazzi nella biblioteca, la fratellanza tra gli scienziati inglesi di fronte all'inevitabilità della morte) in mezzo a scene d'azione molto riuscite, che ancora adesso sorprendono a livello di effetti speciali (proponendo distruzioni di ogni sorta: ci sono tornadi, disastri aerei, inondazioni, grandinate, gelate fulminanti..) e con intuizioni visive ben strutturate (come l'inondazione di New York con la nave che scorre tra i grattacieli, o l'arrivo della gelata, che non può non anticipare certe dinamiche visive di Frozen); riesce persino a concedersi accenni di satira politica come nel geniale ribaltamento dei rapporti di forza sul confine messicano.
Anche il cast è ben strutturato e aiuta a mantenere l'attenzione sulla trama senza farci distrarre dalla verosimiglianza (Dennis Quaid riesce a non farci pensare a quanto sia inutile a livello pratico tutto il suo viaggio al nord alla ricerca del figlio).
A conti fatti un buon film d'azione, probabilmente uno dei migliori nella categoria dei film catastrofici.
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