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Garage Days

Regia di Alex Proyas vedi scheda film

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La recensione su Garage Days

di FilmTv Rivista
6 stelle

Come già avvenuto per il delizioso Bootmen, l’arrivo dell’estate e dei saldi cinematografici permette di scoprire cosa succede nel cinema australiano. Se in Bootmen c’erano dei giovani che mettevano in piedi una compagnia di ballo, in Garage Days altri giovani di Sydney hanno la passione del rock e sognano di formare una band, ma devono confrontarsi con la realtà di tutti i giorni e la necessità di sbarcare il lunario. Ma quando Freddy restituisce un portafogli smarrito al suo legittimo proprietario, un famoso manager musicale, le cose sembrano cambiare per i giovani musicisti che riescono ad ottenere di partecipare ad un concerto importante... Ultima fatica di Alex Proyas prima di tuffarsi nella realizzazione dell’impegnativo Io, robot ispirato dal genio straordinario di Isaac Asimov, Garage Days ricorda un altro celebre film: The Commitments di Alan Parker, di cui sembra una versione più aggiornata e politicamente scorretta. Nella filmografia di Proyas, che fin dagli inizi della carriera sembra incline a un fantastico decisamente dark, questo film sembra una gradevole parentesi, disegnando un universo giovanile credibile e interessante, e dirigendo un cast di semi sconosciuti in cui spicca Marton Csokas, già visto nel recente Evilenko e del quale sentiremo parlare parecchio in futuro.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 24 del 2004

Autore: Fabrizio Liberti

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