Regia di León Klimovsky vedi scheda film
Tra tutti gli spaghetti western che ho visto questo è di sicuro il più lento e diluito con dialoghi così verbosi da sembrare di esser al cospetto di un film americano di terza fascia degli anni '50.
Sciatto nella messa in scena, con fotografia e scenografie bruttine, ha il merito di partire bene con un protagonista originale (un bounty killer ritirato a vita di reverendo) e una certa briosità.
Discreti i flashback che mostrano l'ultima azione del bounty killer che uccide due uomini con scena rallentata in chiaro stile Castellari, mentre questi ultimi cadono a terra morti.
C'è anche un Richard Harrison incazzoso e grintoso, così sopra le righe come mai visto prima che si contrappone alla calma impassibile di Madison. Purtroppo Harrison esce presto di scena, mentre la storia, dopo un inseguimento alla carovana con camera car, si appesantisce non appena i protagonisti (Madison e una carovana dove viaggia un tesoro) si rinchiudono in un fortino abbandonato, incalzati da una banda di delinquenti che li attendono fuori una volta finiti i viveri.
Klimovsky porta avanti la storia proponendo inutili dialoghi su dialoghi e la noia arriva presto a far sbadigliare.
Sufficiente colonna sonora del duo Ferrio-Umiliani. Consdierando che il film è datato 1970 non può che considerarsi pessimo e di vecchia concezione sia dal punto di vista della confezione sia dalla regia. Voto: 4.5
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