Napoli. Rosario, undici anni, abita in periferia con la nonna Liliana, una donna malata che trascorre il tempo davanti al televisore. Il bambino è il leader di un piccolo branco che passa le giornate tra sale giochi, paninoteche, piccoli reati e sfide sulla tangenziale.
Note
Il punto di partenza del film è l'omonimo romanzo di Diego De Silva e i Frazzi, insieme allo scrittore e agli altri sceneggiatori, hanno destrutturato il libro e ideato un doppio tragitto. Nel primo, che copre quasi tutto il racconto, Rosario è in metropolitana e va verso il suo primo omicidio e nel secondo, mentale, si illustrano i frammenti, i flash, i dettagli, gli episodi della sua sciagurata giovanissima vita. La struttura macchinosa ingabbia il film, che ha momenti visivamente ed emotivamente molto riusciti, sui binari del duplice viaggio.
Una volta Tarantino aveva affermato che il cinema italiano era poco produttivo. Credo che se vedesse questo film brucerebbe tutte le sue pellicole. Per essere crudeli e duri non servono fiotti di succo di pomodoro, serve scavare nella società.
Film sicuramente "cattivo" ma molto reale, riuscito in gran parte. Spaccato del Sud che si vorrebbe non vedere (o che non esistesse), ma così è, e cicia. Sarebbero stati utili in molti casi i sottotitoli.
Dopo avere visto Gomorra (2008) di Garrone, è difficile trovare un film del passato di argomento camorristico che possa reggere il confronto. E tuttavia Certi bambini (2004), dove si narra in flashback l'iniziazione criminale di un dodicenne, ha una propria dignità artistica. Il film dei Frazzi odora un po' di vecchia letteratura, con quel ragazzino che vive da solo, accudendo l'anziana nonna… leggi tutto
Dall'omonimo romanzo di Diego de Silva, i fratelli Frazzi ci fanno un ritratto reale, crudele, duro e impietoso sul mondo dell'infanzia: la regia e' troppo macchinosa e il film rischia spesso di annegare nelle acque dell'ipocrisia; ma il merito maggiore di questa pellicola e' quello di scavare nel sociale facendo una panoramica sulla societa' degradata del Sud Italia. Discreti i flashback che… leggi tutto
Film napoletano del 2002. Tratto dal romanzo di Diego De Silva e diretto da A. Frazzi & A. Frazzi (sono fratelli). Rosario è un bambino di 11 anni napoletano e (quindi) con predisposizione innata alla delinquenza. Assieme ai suoi amichetti coetanei napoletani si divertono ad attraversare la tangenziale napoletana con le macchine napoletane in corsa gridandosi tra di loro “sbrigateve… leggi tutto
Un film sulla camorra televisivo, che però merita qualche plauso. Non per la recitazione, poco profonda; né per l’eccessivo ricorso, poco realistico, ad attori belli.
Un po’ inverosimile la narrazione, per gli eccessi dell’adultizzazione dei bambini criminali e per le frequenti incongruenze (il taglio dei capelli, il furto della moto…). Troppo stereotipate…
Io la chiamo sudditudine, ingenuamente, orgogliosamente, stupidamente. La sudditudine è tutto quel che rimane: è un’origine non ben definita (sud), è una condanna se non si riesce a prenderla…
Dopo avere visto Gomorra (2008) di Garrone, è difficile trovare un film del passato di argomento camorristico che possa reggere il confronto. E tuttavia Certi bambini (2004), dove si narra in flashback l'iniziazione criminale di un dodicenne, ha una propria dignità artistica. Il film dei Frazzi odora un po' di vecchia letteratura, con quel ragazzino che vive da solo, accudendo l'anziana nonna…
Dall'omonimo romanzo di Diego de Silva, i fratelli Frazzi ci fanno un ritratto reale, crudele, duro e impietoso sul mondo dell'infanzia: la regia e' troppo macchinosa e il film rischia spesso di annegare nelle acque dell'ipocrisia; ma il merito maggiore di questa pellicola e' quello di scavare nel sociale facendo una panoramica sulla societa' degradata del Sud Italia. Discreti i flashback che…
"Certi bambini" di Andrea e Antonio Frazzi,che è stato ingiustamente snobbato dal grande pubblico. Questo io l'ho visto quest'anno al Festival di Bellaria,ed è uno dei migliori che ho visto nella rassegna. Sono rimasto impressionato per la costruita e solida sceneggiutura e per il buon montaggio giocato con molti flashback e percorsi narrativi molto ben mirati. I registi ci…
Ho fatto il verso. Ho fatto ancora il verso. La piega s'è strappata. La piega s'è contratta, e mi HA sfiorato. Ho fatto ancora il verso e inizio a temerlo. Come quando l'Assillo contorse l'avanbraccio di Camilla, e…
Film napoletano del 2002. Tratto dal romanzo di Diego De Silva e diretto da A. Frazzi & A. Frazzi (sono fratelli). Rosario è un bambino di 11 anni napoletano e (quindi) con predisposizione innata alla delinquenza. Assieme ai suoi amichetti coetanei napoletani si divertono ad attraversare la tangenziale napoletana con le macchine napoletane in corsa gridandosi tra di loro “sbrigateve…
Un pugno nello stomaco di notevole impegno civile. Questo film, visto da pochi, ci parla di quel mondo (Napoli nel caso specifico), che la tv italiana non ci fa vedere (o non vuole che vediamo). E' la discesa all'inferno di un ragazzo di famiglia poverissima e della sua vita criminale giornaliera, che lo porterà rapidamente al suo crimine peggiore, in quanto nella terra di nessuno (lo stato non…
positivo esito dei fratelli Frazzi per una storia che non trascura né impegno né emozione. I ritratti sono ad altezza di bambino e per quanto l'azione non sia trascinante, la narrazione procede grazie all'accuratezza delle caratterizzazioni. Meritato encomio di critica e insufficiente successo di pubblico. Talvolta sembra buona televisione, ma nel desolante panorama del cinema nostrano è già…
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Commenti (2) vedi tutti
Una volta Tarantino aveva affermato che il cinema italiano era poco produttivo. Credo che se vedesse questo film brucerebbe tutte le sue pellicole. Per essere crudeli e duri non servono fiotti di succo di pomodoro, serve scavare nella società.
commento di sillabaFilm sicuramente "cattivo" ma molto reale, riuscito in gran parte. Spaccato del Sud che si vorrebbe non vedere (o che non esistesse), ma così è, e cicia. Sarebbero stati utili in molti casi i sottotitoli.
commento di tobanis