Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Siamo tutti Fantozzi.
Paolo Villaggio collaborò con L'Europeo, settimanale italiano d'attualità, pubblicandovi i racconti di Fantozzi con il titolo La domenica di un impiegato. Il successo fu enorme, ne nacque il primo di una serie di sei libri, milioni di copie vendute (anche in Unione Sovietica, dove Villaggio divenne uno degli scrittori più tradotti). Fantozzi è perseguitato dalla sorte avversa, cerca di sopravvivere all'arroganza e alla prepotenza dei superiori, riassume i difetti e le contraddizioni della condizione umana. Contro ogni previsione il film di Salce ebbe un successo terrificante, gli italiani si identificarono in un personaggio tragicamente comico che si opponeva al catastrofismo hollywoodiano correndo incontro alle peggiori sciagure con un sorriso sardonico stampato sul volto. Fantozzi riuscì a distrarre il pubblico dalla realtà quotidiana rimanendo intasato nel traffico 50 ore (da leggere con enfasi fantozziana), sopportando temperature infernali di 90 gradi all'ombra, giocando surreali partite a tennis (Allora, ragioniere, che fa? Batti?), sopravvivendo alla sua maniera in una società diventata invivibile.
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