Regia di Mark Robson vedi scheda film
Realizzato durante la guerra, questo film dallo spirito umanitarista rivela a mio parere una capacità di analisi e una tendenza alla lotta nei confronti di realtà problematiche universali, se non altro nelle (odierne) società di stampo occidentale. I giovani del titolo, ragazze e ragazzi che hanno un'età di circa 15-16 anni, sono generalmente ignorati, trascurati, sfruttati e usati come valvola di sfogo per la propria frustrazione e per il proprio profondo malessere, da un'ampia schiera di adulti occupati principalmente a lavorare ovvero a ottenere soldi (considerati necessariamente anche dai più giovani come la principale fonte di vita e affermazione personale), quando non devono proseguire nel complementare lavoro di spenderli nei vuoti, inutili, illusori momenti di "libertà". Anche se ritenuta trascurabile e addirittura deleteria, la realtà degli affetti, dell'amore e della ricerca di occupazioni ed esperienze congeniali allo sviluppo e al nutrimento delle personalità, resiste e può essere portata avanti con convinzione e risultati sorprendenti e insperati.
Scritto da John Fante, Youth runs wild è caratterizzato da un'egregia narrazione classica, con un montaggio calibratissimo che non lascia spazio a tempi morti e cadute di ritmo e un utilizzo ricorrente e sapiente della dissolvenza in nero.
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