Regia di Mark Robson vedi scheda film
Discreta riflessione sulla follia – a volte latente e ben nascosta – che può esserci in chi sta al comando. L'atmosfera grigia e un po' sinistra della nave è costruita bene, credo specialmente per mezzo della fotografia e del sonoro. Il film riflette anche sulla meschinità e la vigliaccheria di coloro che vengono a conoscenza dei gravi abusi di chi sta al comando, un po' per paura e un po' per quieto vivere. Naturalmente ignorare o minimizzare il male ne provoca la crescita, e infatti gli omicidi aumentano di numero; solo a questo punto le coscienze più pigre cominciano a scuotersi. Ciò che rimprovero al film è una chiusura troppo frettolosa. La parte finale andava forse sviluppata un po' meglio; la scritta “the end” coglie quasi impreparati. In ogni caso, un'opera dignitosa.
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