Regia di Mark Robson vedi scheda film
che strano oggetto questo "filmetto". mi aspettavo la nave che compare dal nulla e comincia a far sparire le persone, con una maledizione alle spalle. abbiamo a che fare con un folle che decide dei suoi marinai come più gli piace. "rispect mai autoritai"!!! urla cartman a più riprese in una delle prime gloriose serie di south park e anche il capitano della altair con l'autorità indiscussa che sulla nave lo contraddistingue come una sanguinaria divinità di una civiltà pre-colombiana, sbandiera il suo potere disseminando morte come nosferatu spargeva la peste in giro per l'europa. il bene e il male. il bianco e il nero. in mezzo le tonalità del grigio, sia nella bella fotografia ma anche nelle persone. e il muto decide di aiutare il comandante in terza perchè vede che qualcosa va storto. un'ora e venti al massimo un'ora e mezza, il tempo giusto per queste operette che si fanno vedere con un piacere infinito. il capitano è un villain stupendo, con quella scena in cui il suo volto si tramuta nel ritratto di wildeana memoria senza ritratto e senza nemmeno specchio. la sua morale corrotta appare a noi grazie all'occhio del regista. meraviglioso il protagonista, il tipico buono di quel cinema americano, attraversato dalle ombre del cinema del cinema muto, con quel viso pulito, il fisico asciutto, lo spirito puro dell'uomo che confida nella bontà delle persone, perchè le persone sanno ancora aiutarsi. un certo cinema che come il suo protagonista è bello perchè percorso dalla purezza dell'ingenuità. ora la altair ha di nuovo un capitano
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