Franz Walsh esce di prigione e si reca dalla sua ex amante Joanna, che ora è cantante in un locale notturno. Cerca suo fratello Marian e scopre che è stato assassinato. Tale Gunther, soprannominato "gorilla", confessa di averlo ucciso. Nel frattempo Franz ha fatto la conoscenza di Margarethe e ha lasciato Joanna. Franz, Gunter e Jo, gangster sulla via del tramonto e ritiratosi in campagna, decidono di rapinare un supermercato. Joanna, delusa dal tradimento di Franz, li denuncia.
Siamo alle speimentazioni del regista,qua racconta un manipolo di gente che vive ai margini e sopravvive di rapine....fallite come loro.Un andamnento lento come tutto il film,un minore insomma.
Anni fa non mi era granché piaciuto "L'amore è più freddo della morte" (1969), primo lungometraggio di Fassbinder (1945-1982). Con l'intermezzo dell'ottimo "Katzelmacher" (1969), "Dei della peste" è il seguito più che ideale del primo. E come il primo è un noir stilizzato che prende in prestito le atmosfere dei primi film della nouvelle vague (in… leggi tutto
I primi lavori di Fassbinder vanno accettati così come sono, inutile: apprezzarli o meno non conta, hanno comunque un valore a livello di sperimentazione, innovazione, curiosità. Questo continua il discorso de L'amore è più freddo della morte, dell'anno precedente, riprendendo le tematiche (piccola malavita, amori senza speranza, disperazione e nichilismo, pessimismo), i mezzi espressivi… leggi tutto
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Film tristissimo e molto confusionario : non ho capito molto della Storia.ma ho visto molto pessimismo nella Pellicola e neanche il finale mi ha convinto anzi,sembra ancora piu' triste dello stesso Film.voto.4.
I primi lavori di Fassbinder vanno accettati così come sono, inutile: apprezzarli o meno non conta, hanno comunque un valore a livello di sperimentazione, innovazione, curiosità. Questo continua il discorso de L'amore è più freddo della morte, dell'anno precedente, riprendendo le tematiche (piccola malavita, amori senza speranza, disperazione e nichilismo, pessimismo), i mezzi espressivi…
Anni fa non mi era granché piaciuto "L'amore è più freddo della morte" (1969), primo lungometraggio di Fassbinder (1945-1982). Con l'intermezzo dell'ottimo "Katzelmacher" (1969), "Dei della peste" è il seguito più che ideale del primo. E come il primo è un noir stilizzato che prende in prestito le atmosfere dei primi film della nouvelle vague (in…
Lasciamo da parte l'accurata analisi psicologica dei personaggi,necessaria e ricercata in ogni film di Fassbinder,sempre impeccabile come un marchio di fabbrica, per concentrare l'attenzione su un particolare,il film visto oggi ha un sapore antico,di un'epoca settantiana di cui è esaustiva espressione ma fortemente dipendente da essa, per rimanere in un tema caro all'autore. Questo è un limite…
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Commenti (1) vedi tutti
Siamo alle speimentazioni del regista,qua racconta un manipolo di gente che vive ai margini e sopravvive di rapine....fallite come loro.Un andamnento lento come tutto il film,un minore insomma.
commento di ezio