L'inviato di guerra Lorenzi si avventura con un traduttore locale in un territorio pericoloso. Qui potrebbe essersi rifugiato il comandante Jako, ritenuto l'autore della sparizione di un intero convoglio di profughi. Ai due si aggregano Maxime, giornalista alle prime armi e Sanja, una ragazza del posto che cerca i suoi parenti.
Note
Nel ricostruire con la più lucida oggettività possibile la tragedia della guerra della Bosnia-Erzegovina, il filmmaker-documentarista-giornalista Giancarlo Bocchi si è dimenticato di una cosa: l'emozione. D'accordo che si è tentato di fare un documento nudo e crudo, ma l'interesse non viene nemmeno a sbocciare.
Film con pregi e difetti, ma nel complesso accettabile. Tra i difetti: è un po' datato, parla di argomenti ora superati e che di conseguenza non interessano più la massa; abbastanza prevedibile il colpo di scena finale (almeno, per me), un po' criptico in alcuni passaggi, alcuni personaggi poco definiti, alcuni dialoghi da fare cadere le braccia. In positivo la storia appassiona abbastanza,… leggi tutto
Che tristezza rendersi conto di essere completamente soli in sala. Eppure quando appare sullo schermo la scritta FINE, ti chiedi il perché. Perché un film un tema così attuale ed importante abbia comunque ottenuto un tale assenteismo, anche dai cinefili.
E’ un buon film, che anche se girato in stile molto televisivo, e’ comunque ben girato, ben recitato. Tratta il delicatissimo tema… leggi tutto
La frase di lancio del film è: «La verità è la prima vittima della guerra». Sacrosanto: verità - appunto - assoluta. Generalmente parlando, è anche il cinema la prima vittima delle cosiddette sovvenzioni statali, di cui anche Nema Problema è vittima (non si sa in quale quantità, e poco importa). E gli spettatori pure, insieme al cinema. Vittime ovunque, insomma. È che nel ricostruire… leggi tutto
Film con pregi e difetti, ma nel complesso accettabile. Tra i difetti: è un po' datato, parla di argomenti ora superati e che di conseguenza non interessano più la massa; abbastanza prevedibile il colpo di scena finale (almeno, per me), un po' criptico in alcuni passaggi, alcuni personaggi poco definiti, alcuni dialoghi da fare cadere le braccia. In positivo la storia appassiona abbastanza,…
Nema probelema?!? ...Per me qualche problemino c'è... Con tante buone intenzioni, Bocchi non riesce ad uscire dal dejà-vu, a partire dalla trama sino ad arrivare ai personaggi (il giornalista arrivista, quello più ingenuo ed idealista, il traduttore slavo doppiogiochista, la ragazza balcanica bella, fragile e misteriosa). Di film sulla guerra nella ex-Jugoslavia cominciano a girarne parecchi;…
Che tristezza rendersi conto di essere completamente soli in sala. Eppure quando appare sullo schermo la scritta FINE, ti chiedi il perché. Perché un film un tema così attuale ed importante abbia comunque ottenuto un tale assenteismo, anche dai cinefili.
E’ un buon film, che anche se girato in stile molto televisivo, e’ comunque ben girato, ben recitato. Tratta il delicatissimo tema…
La frase di lancio del film è: «La verità è la prima vittima della guerra». Sacrosanto: verità - appunto - assoluta. Generalmente parlando, è anche il cinema la prima vittima delle cosiddette sovvenzioni statali, di cui anche Nema Problema è vittima (non si sa in quale quantità, e poco importa). E gli spettatori pure, insieme al cinema. Vittime ovunque, insomma. È che nel ricostruire…
spulciando il numero di duellanti di ottobre/novembre con in copertina tom cruise. un giornale che ti stanchi di comprare, ma che quando ti ricapita di riprendere in mano e leggerlo, piace leggerlo. faccio fatica a…
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