Regia di Apichatpong Weerasethakul vedi scheda film
Due ragazzi si amano nella campagna thailandese. La prima parte del film è tutta qui, delicata e bellissima, con un occhio di riguardo al cinema francese più recente (Lifshitz e Techiné soprattutto). Poi il tono vira bruscamente nel fantastico: la leggenda di uno sciamano che si trasforma in qualunque creatura si insinua nella narrazione. Il mito, così spiazzante per lo spettatore, diventa semplicemente allegoria del legame amoroso, dell'interiorizzazione dell'altro, dell'alchimia fra due esseri, della fascinazione reciproca.
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