Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Esteticamente abbagliante come una galleria visionaria di quadri curatissimi nei minimi dettagli luministici, ma narrativamente convulso, debordante, con una trama che obbliga lo spettatore ad una visione assorta e a non perdere il minimo dettaglio se non vuole correre il rischio della incomprensione (in questo l'ideale sarebbe almeno una seconda visione, per verificare se tutti i conti tornano). "Old boy" si lascia ammirare per la potenza delle sue invenzioni registiche, spesso di alta scuola; per la singolarità di un linguaggio Pulp riveduto in chiave orientale con esiti personali e affascinanti; per l'estrema stilizzazione con cui il regista Park Chan Wook ripercorre il territorio del revenge movie, in singolare coincidenza con l'uscita di "Kill Bill vol. 1" (i due film sono usciti praticamente a un mese di distanza nel 2003, anche se "Old boy" arriverà nelle sale italiane e anche americane con circa un anno e mezzo di ritardo). Detto tutto il bene possibile della veste formale e dell'estrema dinamicità della regia, pur con numerose concessioni ad un Grand-guignol ancor più efferato e disturbante che in Tarantino, resta il fatto che il film affastella fin troppi colpi di scena e svolte narrative che alla lunga appesantiscono un pò il ritmo, oltre a suscitare qualche perplessità negli spettatori che prediligono opere dal taglio più lineare e meno contorto; alcuni di questi colpi di scena, come il taglio della lingua nel pre-finale, non possono non apparire almeno parzialmente gratuiti e "non necessari". Pur con queste riserve, "Old boy" rimane un film che ha segnato una data nel suo genere, vincitore di un Grand Prix a Cannes assegnato da Tarantino in persona, una pellicola che ha influenzato molto cinema successivo, non solo coreano, e che ha affrontato tematiche solitamente tabù come l'incesto con una spavalderia che merita una seria considerazione. Rispetto al film-fenomeno "Parasite" di Bong Joon Ho siamo un gradino al di sotto, ma "Old boy" è girato con una tale sicurezza negli aspetti tecnici e nella direzione degli attori che una visione è quasi obbligatoria per ogni vero amante della Settima Arte.
voto 8/10
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