Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Consumare la vendetta può essere complicato e non appagante.Questo film coreano è incentrato sul bisogno quasi fisico di vendetta da parte del suo protagonista rapito e rinchiuso in una stanza apparentemente d'albergo per 15 lunghissimi anni passati ad autoflagellarsi con allenamenti a base di pugni nel muro a guardare la tv che è l'unico collegamento col mondo circostante e ad allevare il proprio senso della vendetta in attesa di esplosione.Poi esce e cerca di fare tutto quello per cui si è cibato per 15 anni.Ma la vendetta è dolorosa oltre che complessa da ottenere...E'un film di stile particolarissimo in cui si osa filmare quello che di solito non si fa vedere in un film,ricco di una violenza disperata e che non ha nulla di coreografico...la morte è sempre una brutta bestia e anche la vendetta non è una bestia migliore.Detto così sembra che questo film sia uguale a decine di altri,ma non è così...io non ricordo di aver visto nulla che si avvicini a questo film.Anche gli altri due film della trilogia della vendetta,quindi girati in epoche molto vicine con questo non gli somigliano per niente.Qui è tutto disperato,la notte è nerissima e anche il finale nel bianco abbacinante della neve è un altra stilettata di pura perfidia....Il continuo ribaltarsi di ruoli tra vittima e carnefice può sembrare quasi banale se raccontato in questi termini ma anche questo rapporto in realtà scatena un maelstrom di sensazioni differenti rese in modo sicuramente arduo da comprendere(e anche io non sono affatto sicuro di aver capito tutto)e comunque con uno stile di originalità assoluta....
non male
una maschera terrificante
regista di talento fuori del comune
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