Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
Questo e' l' ombelico del mondo. Oriente, ovvero dove guardare per ritrovare il piacere dell' arte ri-creata con la voracita' onnivora di chi sta passando solo ora dalla sala d' attesa del terzomondo ai riconoscimenti posticci delle genti del cinema globalizzato.
Fotografia allucinata, storia deviantissima, personaggi con un piede nel baratro, protagonisti immedesimati sino all' inverosimile.
Il Metodo e' sostituito dalla sacra e immobile furia zen dell' applicazione al proprio lavoro/ scopo.
Solo loro, gli orientali sudcoreani und hongkonghesi und thai-taiwanesi, sanno mettere insieme codici morali e decodificazione strutturale del racconto e dell' immagine. Solo loro sanno essere antichi e moderni, fratelli-cugini dei rari quentintarantino occidentali.
O loro padri?
Padri padri...
OLDBOY e' un capolavoro assoluto, apparecchiato e cucinato come una torta a strati, tutti ben visibili e tutti con il proprio sapore unico.
Prima assaggiamo le saturazioni oniriche e grandangolate del carcere e della punizione, poi attraversiamo la panna acida della liberta' coatta e ingurgitiamo polipi vivi e corpi morti, quindi cominciamo a sentire il gusto della vendetta, col retrogusto amaro di una realta' nascosta & inaspettata.
Divino Park! Il finale e' il miglior helter skelter di agnizioni degli ultimi anni: tutto va in cortocircuito... Purezze e castita', incesti possibili, sottomissioni, voyeurismi, giochi di specchi, specchiamenti dell' animo del giusto nell' animo del perverso (?) torturatore.
Oltre a cio', e' anche bello che nell' era della parola in libera uscita, le culture più antiche tornino a farci capire quanto, invece, il suo peso specifico sia ancora altissimo e spesso, se qualcuno apre bocca per invidia-vendetta-ripicca etc e non ha ancora azionato i collegamenti col cervello, farebbe meglio a tacere,altrimenti rischia grosso.
L'Oriente non è solo formalismo vuoto dei rapporti sociali, tutto inchini e
sorrisi dovuti. E' sostanza di un' etica in base alla quale è meglio non sparare cazzate, in generale, e, in particolare, è meglio veicolare diversamente certi sentimenti verso persone che in qualche modo ti hanno ferito, più o meno direttamente.
Il protagonista di questo pazzesco film survoltato e ipercinetico, infatti, paga carissimo un gossip spifferato a destra e a manca, che innesca una catena di eventi incontrollabili.
Da lì in poi è messa in mostra la Teoria del Vengeance, altro concetto caro agli orientali.
Abbiamo tutti sperimentato/subito qualcosa del genere ( un amico ferito, una
ex che va in giro a raccontare balle su di te, etc ), e l' unica strada, non essendo cinogiapponesi, e' quella dell' indifferenza.
Chan-wook Park mette in mostra la deriva dei comportamenti una volta innescata
la miccia: la Vendetta colpirà il protagonista, che poi vorrà rinnovarla verso
il suo presunto persecutore, sino ai finali incredibili e crudeli, che si
susseguono trascinati da un treno impazzito d' immagini supercontrastate.
Fury, fury, fury !
Dio assoluto, tra i 10 migliori registi contemporanei.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta