Regia di Stephen Hopkins vedi scheda film
Chi era Peter Sellers?
Questo biopic ha il grave torto di eludere questa domanda fondamentale.Perchè anche dopo averlo visto non sappiamo quasi nulla di uno dei più grandi talenti che abbia avuto il cinema nel XX secolo.La prova di Rush è straordinaria per mimesi ma si ha l'impressione che il bravo attore riesca solo a riprodurre fedelmente l'involucro,non il fuoco che da dentro ardeva e bruciava Sellers.Le sequenze dei film con Sellers sono ricostruite in maniera certosina sostituendolo con Rush.Ma quando ci si accorge che le scene dei vecchi film ricostruite con Rush sembrano la parte più interessante del film allora è evidente che c'è qualcosa che non va.Hopkins purtroppo si dimentica di costruire un film attorno alla performance di Rush che,migliore di tutto quello che lo circonda,rischia di essere ricordato solo per il grande esercizio di stile attoriale.L'uomo Sellers,con le sue contraddizioni,con i buchi neri del suo animo incrinato da un rapporto tormentato con la madre,con la sua vita votata agli eccessi è tratteggiato in maniera bozettistica.Hopkins cerca di adare organicità al suo racconto ma in realtà si perde nei meandri della complessa personalità di Sellers,un camaleonte dentro e fuori la scena,un artista tanto grande quanto tormentato,uno dei migliori interpreti che il cinema abbia mai avuto.E con una vita da film.Peccato che questa pellicola di Hopkins non riesca a raccontare chi era Peter Sellers veramente.Meritava sicuramente di meglio.
tanto ambiziosa ma improntata alla mediocrità
eccellente
non male nella parte di Britt Ekland
nella parte di Kubrick,fa sorridere
molto più misurata del solito
non male
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