Regia di Tony Gatlif vedi scheda film
Un viaggio a ritroso alla ricerca delle proprie radici.Gatlif è cineasta interessante ma abbastanza monotematico e anche questo Exils rispetta la sua anima gitana,nel senso di nomade.Un viaggio creativo nella forma(quasi interamente a scrocco usando qualsiasi mezzo),con vari incidenti di percorso,un ricerca quasi affannosa del proprio cordone ombelicale,un ritorno all'alma mater Africa,o meglio Algeri.E'un classico film on the road infarcito di musiche etniche techno tribali con una colonna sonora che a volte si insinua anche prepotentemente.Ed è episodico come quasi tutti i road movie,con pagine riuscite e altre meno.ma lo sguardo che Gatlif ha di una Algeri sventrata dalla catastrofe naturale del terremoto è uno sguardo che colpisce dritto al cuore,degno del migliore dei documentaristi,così come colpisce nel segno la danza finale in trance della protagonista che lascia venir fuori tutta la propria animalesca genuinità che aveva tenuto nascosto dentro di sè.Curioso che i due protagonisti abitino in una delle città più belle del mondo e vengano assaliti dal bisogno quasi fisico di andare ad Algeri semidistrutta dal terremoto ,di fare soprattutto un viaggio interiore.Il viaggio fisico,il vagabondare per francia,Andalusia,Africa è solo una conseguenza.Molto efficace la coppia di protagonisti con Duris che una volta tanto si sottrae con successo al suo manierismo recitativo...
non male
ok
veramente brava e spontanea,la sua danza colpisce nel segno
bravo anche lui spontaneo e lontano da un manierismo recitativo che talvolta lo affligge
regista di grande interesse conosciuto da pochi,con questo film ha vinto il premio alla regia a Cannes...
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