Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
La magnifica Maggie Cheung rende appena vedibile un film cucito dalla noia, dal moralismo, dalle peggiori code dei film francesi da cui Assayas vuole allontanarsi (gia' in "Irma vep" dichiarava - con quello snobismo che certi autori versano, credendosi interessanti, sullo schermo - di volersi tenere lontano dal cinema d'autore francese), code culminanti nella noia, e dalle peggiori code di quelli americani a cui vuole accostarsi, sfocianti nel moralismo piu' esposto e logorroico, nella banalita' piu' minimalista e pleonastica. E pensare che certi critici lo hanno considerato il miglior film di Cannes 2004!
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