Regia di Olivier Assayas vedi scheda film
Lee, rockstar canadese un tempo famoso, ha abbandonato i palchi a causa di una crisi che l'ha portato alla tossicodipendenza assieme alla moglie Emily, anch'essa star della canzone e con un passato di conduttrice di programmi musicali televisivi. Quando Lee muore di overdose Emily è arrestata per detenzione di stupefacenti e condannata a sei mesi di carcere. Quando esce vorrebbe rifarsi una vita pulita senza droga, trovare un lavoro e rivedere il figlioletto che anni prima era stato affidato, dai servizi sociali, ai nonni paterni, che adesso sono a Londra a causa delle condizioni precarie di salute della donna che dovrebbe essere operata, mentre la nuora di stabilisce a Parigi, dove un tempo aveva già abitato. Se il suocero (un ottimo Nick Nolte) sembra comprensivo, sua moglie odia Emily. Riusciranno a trovare tutti pace, felicità e serenità? Oliver Assayas dirige l'ex moglie Maggie Cheung in un soggetto commovente che vorrebbe parlare del problema dei drogati (cosa li spinge a farlo e cosa provano), della redenzione di una donna che vorrebbe avere un'altra chance dalla vita, del rapporto madre/figlio e di quello della nuora che vorrebbe farsi accettare dai genitori del marito defunto. Troppi argomenti per un film solo? Magari il lavoro è riuscito, appunto, perché riesce a raccontarli tutti bene. Sì, ci riesce maledettamente bene!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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