Regia di Terry Zwigoff vedi scheda film
Un prodotto di lieto consumo, senza infamia e senza enormi pretese.
Scritte dal duo Glenn Ficarra-John Requa, le battute anarcoidi e sporcaccione sparate dal simpatico Billy Bob Thornton triturano il candore delle Feste con beffardo compiacimento. Il "Babbo bastardo" di Thornton è un uomo spregevole da qualsiasi punto di vista: cinico, villano, debosciato, alcolista e sessuomane, detesta i bambini (che chiama "mocciosi") ma è costretto a lavorare come Babbo Natale per i grandi magazzini (per poterli svaligiare, ovviamente). Manco a dirlo, anche per lui è comunque in agguato la consuetudinaria bontà (natalizia). I duetti coi piccini che gli chiedono i regali, con il nano (Tony Cox) che interpreta il suo elfo e col pasciuto ragazzetto (Brett Kelly) che gli dà ospitalità sono a volte impagabili, ma pagano caro lo strabordare del turpiloquio, la cui gratuità si riversa talvolta sulle situazioni (l'urina sul tappeto, la mania del protagonista per i seni e i sederi femminili). Tuttavia, la scorrettezza tirata fuori è sempre autentica. Terry Zwigoff non possiede la classe registica di Joel e Ethan Coen (ideatori e produttori esecutivi del film), ma proprio per questo confeziona un prodotto di lieto consumo, senza infamia e senza enormi pretese. Inaspettatamente delicata la chiusa col peluche. Dedica finale allo scomparso John Ritter (l'affettato Bob Chipeska).
Accanto agli evergreen festivi, la colonna sonora di David Kitay contempla calzanti riarrangiamenti di brani strumentali di Verdi, Shostakovich e Ciajkovskij.
BUON film — Voto: 7
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