Regia di Michael Moore vedi scheda film
(Visto il 31 ottobre 2004) Una scarica di legnate contro G.W. Bush (con lo scopo dichiarato di fargli propaganda elettorale contro) che si risolve in una scapaccionata per lo spettatore. Moore non si e ci risparmia niente per giungere alla meta: dalla barzelletta (e del resto Bush è un'autobarzelletta ambulante) fino al pugno nello stomaco datoci con le immagini dei bambini morti e dei soldati mutilati. Ma se c'è un modo per far capire cosa sia la guerra a chi non l'ha provata e blatera dicendo "bombardiamo... radiamo al suolo...", be' quello è il modo. E Moore ci mostra anche gli effetti della guerra sulle menti dei giovani soldati, da quelli che vanno all'attacco ascoltando la musica heavy metal per gasarsi a quelli che lucidamente riconoscono che "togliere una vita è come uccidere una parte di sé stessi".
E a tirare i fili di tutto questo c'è un uomo poco intelligente, incapace di affrontare seriamente qualsiasi situazione, vittima dei propri sporchi interessi e di quegli esseri abbietti che gli fanno da contorno. "Fahrenheit 9/11" non è secondo me un documentario, almeno inteso nel senso tradizionale del documentario filmato alla Jacques Cousteau o alla Flaherty, ma un film a tema, fatto molto bene sia dal punto di vista tecnico che da quello artistico e che, soprattutto, raggiunge lo scopo. Sfortunatamente non è servito ad evitare la vittoria elettorale di Bush.
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