Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Lentissimo, lezioso e didascalico nella regia, per buona parte farcito di mediocri speculazioni di bassa filosofia, il film in sè non vale quasi niente, ma va riconosciuta una certa ambizione che nel cinema italiano d'oggi pare davvero morta. Bravo Servillo, che circondato di un cast composto da sgraziati figuranti da soap opera pare addirittura mostruoso.
Un altezzoso cinquantenne tossicodipendente nega il suo problema con la droga e anche l'esistenza degli altri, assuefatto all'eroina e all'arroganza ingiustificata. La mafia lo uccide, per fortuna. Non si giustificano troppe madornali imprecisioni in una storia che probabilmente voleva solo pontificare.
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