Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
L'americano Ben va a Parigi per ritrovare l'ex fidanzata Elizabeth, ma al suo posto incontra la sorella minore di lei, Léo. Elizabeth scompare nel nulla e i due partono alla sua ricerca.
Qualsiasi cosa Jacques Rivette volesse dire, poteva dirla in meno di centosessanta minuti, ovverosia due ore e quaranta, la durata di questa pellicola. Un tempo smisurato, specie se si considera che la sceneggiatura (di Eduardo De Gregorio, Suzanne Schiffman e del regista, con dialoghi del primo del terzetto) è zeppa di momenti morti e gli altri sono spesso e volentieri stipati di dialoghi verbosi e inconcludenti o quasi. Un intrigo, un rapimento, un finale in rapido crescendo e un erotismo sottile, ma sterile che pervade la trama: Merry-go-round si esaurisce in questi pochi e semplici ingredienti, senza impressionare in verità granché. Neppure a Rivette pare fosse piaciuto e la distribuzione in sala fu abbastanza problematica. Ciò nonostante si fa notare la presenza di Maria Schneider come protagonista, ormai sulla cresta dell'onda dopo il successo internazionale di Ultimo tango a Parigi (1972) e affiancata sul set da Joe Dallesandro, qui più espressivo che altrove – ed è tutto dire (piuttosto algida, distaccata la sua performance). Nel cast ci sono anche Daniele Gegauff, Maurice Garrel, François Prevost e Michel Berto, con Barre Phillips e John Surman impegnati nei panni dei due musicisti (contrabbassista e clariettista) che riempiono di continuo i momenti morti del film. 3,5/10.
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