Regia di Wolfgang Petersen vedi scheda film
Il regista ha scelto di umanizzare la storia e di eliminare del tutto dalla trama l'influsso delle divinità greche (che si sia consultato con Baricco ?), responsabili del destino funesto di quasi tutti gli eroi omerici. La pellicola, analizzata soggettivamente, potrebbe anche essere considerata una scappatoia, un alleggerimento rispetto alla connotazione classica della vicenda, rappresentando una (quasi) onesta storia di guerre ed eroi vari coniugata in salsa hollywoodiana; ma, pur di passare per classicista e da amante del testo di Omero (nella traduzione del Monti, ovviamente), penso che qui si sia commesso un palese reato di lesa maestà e per averne conferma mi basterebbe analizzare la scialba connotazione dei personaggi e le (molte) palesi incongruenze: si rappresenta infatti Achille come un donnaiolo e si sorvola sulle altre tendenze dell'eroe omerico, Paride è interpretato da un imberbe e inadatto Orlando Bloom, i dialoghi tra Ettore ed Andromaca, fulcro dell'epica romantica classica, sembrano presi da una telenovela qualsiasi e Elena, nel testo base fedifraga e opportunista nei confronti di tutti i personaggi a lei interessati (comportamento ben descritto successivamente nell'Odissea), viene rappresentata come una sfortunata eroina innamorata del femmineo Paride etc etc. Insufficiente.
Tradita.
Peplumesca.
Legnoso.
Interpreta il personaggio più moderno, con palesi accenni antieroici (in anticipo sul Giasone delle Argonautiche), ma non riesce a dare spessore al personaggio. Mediocre.
Riccioluto.
Pannosa.
Inadatto.
Sprecato.
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