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I diari della motocicletta

Regia di Walter Salles vedi scheda film

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La recensione su I diari della motocicletta

di barabbovich
7 stelle

"Io non sono più io. O almeno non interiormente". È con queste parole che si conclude il viaggio che il 22enne Ernesto Guevara (Garcia Bernal) - per gli amici "Fuser" e non ancora il "Che" - intraprende alla fine del 1951 a soli tre esami dalla laurea in medicina con l'amico 30enne Alberto Granado (De La Serna). Quello che Walter Salles - già autore dell'ottimo Central do Brasil - mette su pellicola è un road movie su un viaggio iniziatico, che porta il futuro Comandante Guevara a prendere consapevolezza delle oscenità del mondo. Partiti a bordo di una motocicletta, la "poderosa", i due - nonostante i problemi di asma del Fuser - proseguono il loro viaggio di oltre 12mila chilometri anche quando vengono abbandonati dal mezzo. Risalgono la cordigliera andina fino al Cile, Perù, Colombia e Venezuela con ogni mezzo di fortuna, facendo i lavori più disparati, prestando servizio in un lebbrosario e comprendendo l'urgenza di risollevare le sorti degli oppressi di tutto il mondo.
Sobrio, semidocumentaristico, a tratti esilarante, servito da attori senza vezzi, il film del regista sudamericano racconta le avventure di questi dioscuri idealisti che ci invitano a una riflessione pesante sui tempi bui che stiamo vivendo.

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