Regia di Audrey Wells vedi scheda film
Lasciata dal marito, una scrittrice americana in crisi fa l'unica cosa possibile per tirarsi un po' su: vola in Italia, compra una lussuosa megavilla nelle campagne toscane e trova un amante del luogo, giovane e belloccio. Che, naturalmente, la scarica immediatamente dopo aver concluso.
Che gli americani vedano l'Italia con una lente distorta è cosa nota: qui da noi, a sentir loro, è tutta natura incontaminata, opere d'arte, gente socievole, pizza spaghetti mandolino e via dicendo; fare un intero film seguendo pedissequamente il filo di questi abusati clichè, però, è roba da campioni. E campioni del cinema da cartolina lo sono senz'altro la regista e sceneggiatrice Audrey Wells e i suoi collaboratori tecnici, che prendono spunto da un romanzo stantio di Frances Mayes - omonimo - e mettono in scena nella maniera più involontariamente comica una banalissima storiella sentimentale zeppa di luoghi comuni (c'è pure la cinese in quanto tale incinta, perchè si sa che la mamma dei cinesi lo è sempre) e trovate inverosimili alla massima potenza. Il tutto strafritto nell'olio esausto del citazionismo cinematografico più facilone e fine a sè stesso, con innumerevoli richiami, anche scoperti, a Fellini (il bagno nella fontana, ma non solo: l'amante di nome Marcello, il gattino trovato in spiaggia) e la presenza di un Maestro del cinema italiano quale Mario Monicelli, per una volta davanti alla macchina da presa e non dietro, nei panni di un personaggio marginale. Lo stesso Monicelli ha liquidato Sotto il sole della Toscana come una porcheria girata per soldi e per compiacere un amico che lo ha pressochè trascinato sul set. Coproduzione italoamericana che vede nel cast anche Diane Lane, Sandra Oh, Claudia Gerini e un Raoul Bova davvero acerbo (peraltro doppiato con un'approssimazione notevole). 2/10.
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