Regia di Audrey Wells vedi scheda film
I viaggi in Italia e in altri paesi sono sempre un plausibile spunto narrativo, una traiettoria lungo la quale far muovere un racconto. I personaggi spostandosi dovrebbero trovare qualcosa di simile al senso della vita. Frances (Lane) scrittrice di San Francisco fugge dalla propria tristezza da divorzio e arriva in Toscana dove compra d’impulso una vecchia villa eleggendo il vecchio mondo come nuovo punto di partenza, trampolino per tuffarsi in un paesaggio mitizzato (deformazione letteraria o reportage da rivista di turismo? La risposta è facilissima). Le camere con vista, le struggenti ore del meriggio, l’assolato teatro di abitudini diverse, il fascino di Marcello (Bova), un nome che fa pensare a Mastroianni, il romanticismo e la seduzione da tipiche battute ed aspettative transculturali, i colori arcadici della costiera campana e della campagna sono una calamita potentissima alla quale la regista-sceneggiatrice Audrey Wells non oppone alcuna resistenza non tanto nella messa in scena (il linguaggio nel cinema resta una cosa molto seria e in troppi lo dimenticano o si illudono di farne a meno) quanto di sostanza nella forma. Il pittoresco dilaga, annoia e irrita, il folklore è indegno di una cartolina, i personaggi sembrano ritratti a matita venduti in piazza a turisti meno che casuali. Da segnalare la presenza di Mario Monicelli in un piccolo ruolo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta