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Van Helsing

Regia di Stephen Sommers vedi scheda film

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La recensione su Van Helsing

di FilmTv Rivista
2 stelle

Non bastano tutti i mostri della vecchia Universal a tener desta l’attenzione degli spettatori per le oltre due ore di Van Helsing, l’ultimo pasticcio techno-horror di Stephen Sommers. Il conte Dracula, con tre-spose-tre, il barone Frankenstein, con Creatura sbullonata e servo gobbo Igor (no, non si pronuncia “Aigor”, ed è un peccato) che poi passa al servizio del conte, due uomini lupo, il dottor Jekyll e mister Hyde in versione gargoyle, torme di orchetti travestiti da Darth Vader e migliaia di baby vampiri bianchicci e alati nati da bacelloni di siegeliana memoria. Più, il laboratorio del barone copiato da Whale, il castello del conte copiato da Browning, la consueta orda di contadini transilvani ignoranti e armati di torce, il ballo dei vampiri di Polanski citato letteralmente. Manca solo la Mummia, già spolpata da Sommers in due film. I due belloni di turno sono l’inespressivo Hugh Jackman, un Van Helsing in versione macho-bounty killer, e la bellissima Kate Beckinsale stile fidanzata di Zorro. Tutto, miti, inquietudini, leggende, viene miscelato nel frullatore degli effetti speciali, l’emozione è azzerata, si rimpiangono le suggestioni del basso costo. Unica trovata (si fa per dire): il fraticello con le sue mirabolanti invenzioni di morte, un Q ante litteram. Si rimpiange Mel Brooks e pare di stare nella parodia di Frankenstein Junior.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 20 del 2004

Autore: Emanuela Martini

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