Regia di Stephen Sommers vedi scheda film
Stephen Sommers, regista ormai noto per il suo genere cinematografico in stile videogame da sempre dominato dagli effetti speciali anzichè da una buona sceneggiatura, anche questa volta non tradisce le proprie ispirazioni deliranti. Con il suo Van Helsing, è riuscito a trasformare la Transilvania in una sorta di Disneyland. Questo suo film, non è altro che un'accozzaglia di idee mescolate alla rinfusa che sembrano quasi partire dalla testa di un ragazzino delle scuole medie. Di conseguenza, la trama risulta sviluppata male e non convince veramente. Troppe le scemenze e gli elementi discordanti che causano solo che le situazioni s'ingarbuglino così tanto, da renderne difficoltosa la visione. Siamo dunque di fronte ad un superbo polpettone, o pasticcio visionario, che nonostante i suoi sforzi appare freddo, privo di pathos e sopra le righe dato che inserisce proprio tutti i freak più noti dell'orrore nel suo unico e banale scenario, più una storia d'amore che purtroppo, invece di risultare intensa come si prefissa, si rivela molto prevedibile. Inoltre non c'è mai quella tensione con la T maiuscola, i freak non hanno carisma, i dialoghi spesso annoiano, gli attori sono poco credibili, i costumi non sono un granchè e le scenografie sono mediocremente suggestive. Il trionfo degli effetti speciali da solo non basta a salvare un film così brutto e malfatto. Dopo averlo visto, è difficile non rimpiangere gli horror di una volta capaci sul serio di far accapponare la pelle. Questo Van Helsing disonora il genere al quale non è degno di appartenere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta