Regia di John Boorman vedi scheda film
Si può consigliare di vedere un film realizzato in maniera didascalica,con protagonisti appena discreti,con punti di vista a tratti discutibili(la solita visione"turistica" dell' Africa)e qualche trovata gratuita(la storia d' amore interrazziale!)?Io credo di sì.
Ne vale la pena,quando l' argomento brucia per la sua attualità(come si fa a non pensare alle riprovevoli torture ai prigionieri irakeni?);quando si racconta una storia vera con un punto di vista inedito(gli anni che seguirono i soprusi degli apartheid,nel periodo della ricostruzione e della riconciliazione)ed inusuale(il punto di vista di un' afrikaans e di un afroamericano);quando l' argomento è stato trattato così poco,che è meglio buttare i soldi su una storia così che su una scialba commediola come qui in Italia.PURCHE' SE NE PARLI.Quindi,cinefili duri e puri,turatevi il naso,e visitate le carceri con allegati tutti i gadget più impressionanti con cui SUL SERIO si torturavano degli uomini;ascoltate con le vostre orecchie i racconti delle vittime;ascoltate le "ragioni" del mostro che eseguì centinaia di torture senza battere ciglio dinanzi ad un ordine;guardate negli occhi quel bambino che ha perso la parola dopo aver visto uccidere i suoi genitori,che perdona senza esitazioni l' assassino che lo ha reso orfano.
Questo film è un timido testimone di quali atrocità ,ma anche di quali miracolosi atti di civiltà e speranza sia capace l' uomo.A quando la biografia di Mandela?Mi basta un documentario..
Ma veramente in Africa attaccano a cantare ogni due minuti,in ogni luogo ed occasione?se è così mi ci trasferisco:almeno lì la musica la fa popolo,non i pochi eletti come da noi.
S' impegna,ma non basta:a volte bamboleggiante,a volte troppo "drammatica".
Dopo tanti film in cui s' era un po' abbandonato agli stereotipi ed alle caricature,un ruolo più misurato ed adatto alle sue corde:più bravo della sua partner.
L' unica idea veramente lodevole è quella di non mostrare direttamente le torture,ma di far lavorare l' immaginazione,attraverso le ricostruzioni,i racconti,la vista di tracce e "resti" di vario genere.In un periodo in cui nei film persino la morte di Cristo è sezionata in ogni minuscolo dettaglio,è preferibile soffrire col cuore e non con la sola vista.
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