Regia di Miklós Jancsó vedi scheda film
si guarda alla storia, ma si pensa al "presente" in questo film televisivo, con un inizio un pò stentato, ma che poi provoca la discussione e il confronto. non male
i romani stanno cercando di sedare la rivolta dei numidi sostenuti da ribelli romani, capeggiati da claudio.
i giovani ribelli vogliono distruggere l'autorità per far capire che il potere non è immortale.
cercano di trasformare la paura della tirannia in coraggio popolare, sforzandosi di muovere le idee rivoluzionarie, ma le idee senza spade non rinnovano la vita(a detta degli anziani), ed è così che dopo aver gioito per la morte di CESARE alle idi di marzo, si ritrovano subito a discutere sull'eredità del CESARE ucciso.
il prescelto è ottaviano, uno dei capi ribelli a fianco di claudio, che viene irrimediabilmente colto da profondi dubbi morali, arrivando a dire di non voler essere il nuovo CESARE.
sostenuto però dagli anziani, accetta credendo di poter diventare un CESARE GIUSTO, anche se claudio gli urla contro che lui sogna un mondo senza cesari.
si sussegguono una moltitudine di alleanze e scontri, gli uni contro gli altri, soprattutto giovani contro anziani, ma anche tra giovani contro altri giovani, patrizi e poveri, scatenando un rigurgito tirannico, proprio da coloro che la combattono.
riunioni dopo riunioni, discussioni dopo discussioni, in cui si fa troppa politica, inventandosi attentati prima ancora di pensare alle cose giuste, claudio vuole forzare la storia roso dai dubbi e dalle tentazioni di prendere il potere, per non soffocare tra le sue spire, giungendo alla tragica e disperata conclusione di diventare un uomo grigio; fantoccio senza idee.
intanto gli anziani e i soldati fedeli, fomentano la rivoluzione degli altri giovani e di ottaviano accusando i giovani di giocare con la vita, di perdersi in discorsi vani quando rROMA RIVUOLE un CESARE e un cesare avrà.
ottaviano cerca di rasserenare claudio, ma per un oppositore nato come lui, rimane la soluzione estrema.
bisogna distruggere per creare, odiare per amare, armare le idee per formare un CESARE più giusto possibile per tutti.
sono gli uomini pratici che hanno fatto il mondo e solo gli uomini giusti rimarranno nerlla storia.
con queste parole termina quella che a tutti gli effetti sembra una riunione sindacale in una fabbrica occupata degli anni in cui il film è stato pensato e realizzato.
sono le idee con le spade degli uomini pratici che hanno fatto la storia, e spesso le guerre servivano a dare uno slancio rinnovato ad un re o ad un imperatore.
belle le locations, i costumi e le musiche, anche se ovviamente l'azione sta tutta nelle parole degli attori, che recitano all'aria aperta, ma sembra stiano recitando all'interno di un ristretto teatrino off, la rappresentazione di un accadimento di un passato remoto, trasposto però nella realtà.
molto anni 70
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