Regia di Mike Nichols vedi scheda film
è innegabile che ANGELS IN AMERICA ci abbia offerto una straordinaria ricchezza di documentazione e di riferimenti precisi alla realtà "omosessuale" degli anni 80.ma è anche altrettanto veritiero che dietro questa simbolica apologia sull'AIDS si nasconda un'America meno astratta,stilizzata e più calata nella realtà dei suoi tempi.Mike Nichols intrattiene con l'orrore,l'angoscia e la "follia" rapporti relativamente privilegiati,filtrando le incognite del presente nei gesti di ogni singolo personaggio.in effetti,il pregio fondamentale di questo film non è tanto nella sua trama,quanto nella capacità del regista di mettere in scena l'intera vicenda guardandola attraverso gli occhi di un sensibile spettatore,inquieto,introverso e tormentato da un enorme bisogno d'amore.tenedosi ben lontano da certi stereotipi tipici di questo genere,Nichols costruisce una struggente meditazione poetica(a tratti quasi ridondante,nella sua esasperata teatralità)sulla diversità,la solitudine e l'incapacità di affrontare la vita ,ma al tempo stesso è anche estremamente audace nel suo intento di denuncia sociale.una raffigurazione corale del mondo priva d'ipocrisia e di inutili patetismi,che ci ha rappresentato e che ci rappresenterà forse per sempre,nel bene e nel male,nella luce e nell'oscurità,nella realtà e nel sogno.NECESSARIO.
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