Regia di Anders Thomas Jensen vedi scheda film
Il geniale sceneggiatore Jensen esordisce alla regia così, con questo Flickering lights, che nel titolo si ispira ad una poesia di Emily Dickinson (intitolata Flickering lanterns) dall'amaro retrogusto malinconico-esistenziale. Ed al centro delle vicende c'è proprio il tema della sfida a sè stessi, alle proprie vite per come le hanno finora portate avanti, che coinvolge quattro amici che, tormentati da sensi di colpa e profondi traumi infantili, hanno trovato la loro strada nella delinquenza, formando una temibile gang. Il senso della vita? Un posto in cui stare, un posto 'nostro', unico, che ci appartiene quanto noi gli apparteniamo; non è una morale così scontata, soprattutto per essere essenzialmente un film di malavitosi, carneficine, in cui la violenza non si lesina e la narrazione prosegue costantemente in bilico fra i toni del thriller e quelli della commedia. Lo scontro finale con il boss ed i suoi scagnozzi è risolto con maestria ed un tocco di ironia impagabile, che è una delle armi in più di Jensen; il cast è ottimo e molti degli interpreti verranno riconfermati nei successivi lavori del regista (Mikkelsen, Kaas, Thomsen), mentre Soren Pilmark, il veterano del gruppo, proviene dall'interessantissima esperienza di The kingdom con Von Trier. Ma, per quanto la Danimarca inquieta e a tinte fosche dei due autori/registi si somigli molto, Jensen si distanzia apertamente dal Dogma di Von Trier (e Vinterberg, altra mente affine, ed altri ancora), pur avendo contribuito al movimento con alcune sceneggiature. Il cinismo e la misantropia che in questo Luci intermittenti sono appena accennati troveranno terreno fertile nei successivi film di Jensen, che per ora si limita ad un lieto (ma fino a che punto?) fine piuttosto traballante sul piano della logica. E se l'amore trionfa, è solo l'amore per sè stessi. 6,5/10.
Quattro malviventi falliscono un colpo per il boss; invece di riscattarsi, gli sottraggono una grossa cifra e fuggono. Costretti a fermarsi in una baracca nei boschi, spendono tutto il bottino per comprarla e rimetterla a posto: ne faranno un ristorante. E quando il boss li rintraccerà...
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