Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
La sintesi è racchiusa nel titolo. Winding Refn, esordiente ventiseienne, incolla il suo e il nostro sguardo addosso al protagonista, Frank, uno spacciatore di strada. Il regista danese ci introduce i protagonisti come fossero maschere di una tragedia teatrale. L'unità narrativa scelta è schematicamente quella della settimana, in un succedersi inesorabile dei giorni (e delle notti), da lunedì a domenica. La vita del pusher, del tutto dedita alla droga, ha apparentemente spazio per amicizie e affetti, ma qualcosa va storto da subito. Un brutto debito nei confronti di un pesce più grosso della malavita locale, causa la perdita di un carico di roba, lo mette nei guai. Da lì il climax inarrestabile e vertiginoso di violenza, angoscia, solitudine e disperazione. Cinema duro, girato con poche idee ma chiare, con pochi soldi ma intelligentemente utilizzati, del tutto amorale. C'è ritmo, una buona scrittura in fase di sceneggiatura, una robusta tenuta recitativa, volti giusti, ambienti malati, fatiscenti e grana grossa per una fotografia sporca e realista. Piccolo saggio di come riuscire ad emergere con personalità nel mare magnum filmico. Successo in patria.
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