Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
Il regista è un ventiseienne esordiente, Nicolas Winding Refn, anche sceneggiatore; co-sceneggiatore è un altro debuttante: Jens Dahl, che poi troverà la sua strada come autore di serie tv danesi; il protagonista centrale è infine un altro semi-esordiente, Kim Bodnia, nato a Copenhagen ma più simile a un calabrese che a un danese. Pusher non nasce certo con grandi credenziali, ma può definirsi senz'altro un prodotto fresco e dotato di buone ambizioni; le ambizioni sono chiaramente quelle di un action-thriller alla Blow, che però oltre a essere nettamente migliore verrà girato solo cinque anni più tardi, nel 2001. La regia briosa di Refn, in particolare, non è supportata da una scrittura convenzionale e non molto accattivante, che sviluppa una storia ampiamente prevedibile e narrata dal punto di vista di un cattivo in mezzo a cattivi ancora più cattivi di lui. Insomma, un senso di già visto e pochi motivi di interesse in questa pellicola di 105 minuti in cui le banalità si sprecano in maniera piuttosto spudorata. Mads Mikkelsen compare in un ruolo laterale e, sempre confinati in particine, ci sono anche Thomas Bo Larsen (utilizzato spesso da Vinterberg) e il regista stesso. Nonostante l'insulsaggine, il film avrà ben due seguiti, sempre a firma Refn. 4/10.
Frank, piccolo spacciatore danese, viene beccato dalla polizia e, per salvarsi, getta via la droga. Rilasciato, deve ora una discreta somma a un mafiosetto locale che gli mette i suoi prepotenti 'esattori' alle calcagna.
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