Nel prologo, anno 1808, assistiamo alla fucilazione di patrioti e di un ufficiale profanatore di tombe. Poi si passa al presente, ed ecco un uomo che mostra a due bimbe foto "oscene" dei monumenti di Parigi, un assassino messo in libertà, la repressione di una manifestazione che inneggia alle catene...Le convenzioni sociali della borghesia, perfidamente rovesciate, rivelano tutto il loro assurdo. Uno dei film più limpidi e divertenti del tardo Buñuel, che recupera una acredine inconciliata insieme ad una olimpica semplicità. L'ultima immagine è il primo piano di un surreale e distante struzzo.
Un grandissimo film; una grande interpretazione di Monica Vitti e di Michel Piccoli, che non sono più tra noi. Alla loro memoria, in segno di omaggio, la mia recensione è dedicata.
Interessantissima,nonchè bizzara opera del grande regista surrealista spagnolo: la logica va a farsi benedire ma l'interpretazione dei sogni e il gusto per l'assurdo lascia spazio ad ogni interpretazione dello spettatore.Grande il cast.
Forse Bunuel in questo film ha superato addirittura la dimensione surrealista! Perverso, sarcastico e "assurdo" fino al midollo. Sicuramente una delle sue opere migliori, in cui prendono forma i suoi temi e le sue ossessioni più care
Nella Spagna del 1808, i francesi saccheggiavano chiese, profanavano tombe e fucilavano i patrioti (tra i quali un Bunuel che si concede un gustoso cameo) che morivano al grido "abbasso la libertà". E' una delle "leggende"di Braquer questa, che una governante sta leggendo su una panchina del parco di Parigi. Poco lontano, un uomo osserva rapito due ragazzine che giocano sullo scivolo, gli… leggi tutto
Episodi grotteschi concatenati fra loro in sequenza. C'è il maniaco che spaccia foto di monumenti, la bambina portata al commissariato per denunciarne lo smarrimento, il condannato a morte che firma autografi e se ne va via libero, la defecazione collettiva come affabile momento di ritrovo fra amici e via dicendo.
Quella del Fantasma della libertà è una sfida che Bunuel… leggi tutto
E' da tempo che riflettevo sulla creazione di una palylist personale - di film e telefilm - che possa mettere in evidenza temi importanti della storia umana e della società odierna. Alcuni di questi film sono…
Una trama che procede a casaccio, uno stillicidio di attese deluse, una serie di eventi assurdi o con la logica capovolta. Nonostante ciò il film funziona, e molto bene.
I molti bravi attori dipingono personaggi bizzarri, misteriosi, o enigmatici, Una parte di essi sono proprio comuni, come l'infermiera (la nostra Milena Vukotich), la domestica o i poliziotti.
Dove il regista…
Ovvero dell'amicizia e della collaborazione fra un grande regista e Jean-Claude Carrière, lo sceneggiatore, che Louis Buñuel mai sostituì dopo il definitivo ritorno a Parigi. Era stato il…
Il gioco serio di Buñuel
Il nostro linguaggio e il nostro comportamento obbediscono a convenzioni sociali talmente consolidate, da essere da tutti credute fatti naturali, impossibili da discutere, relativizzare, reinventare.
Ci sembra ad esempio, che la parola libertà indichi chiaramente la condizione naturale di ogni essere vivente ma questa stessa parola viene usata da sempre…
Verso la metà degli anni '70, molti registi anche di altissimo livello -gente come Bunuel, Pasolini, Wenders ecc.-, forse alla ricerca della soglia oltre cui la trasgressione non può essere spinta -erano…
Ceci n’est pas une pipe, si intitola un quadro di Magritte, che mostra appunto una pipa. Così il suo collega Buñuel, altrettanto surrealista - ne Le fantôme de la liberté - vuole mostrarci che le cose che ci circondano non sono così scontate come appaiono. Prendendo come oggetto soprattutto la borghesia - la classe sociale più ovvia,…
“L’Omero degli insetti.” - Victor Hugo “Un osservatore inimitabile.” - Charles Darwin “Jean-Henri Fabre è un grande uomo di cultura che pensa come un filosofo, vive da…
Il “Fantasma della libertà” ha uno svolgimento della trama piuttosto insolito trattandosi di una serie di episodi concatenati uno all’altro per mezzo di un personaggio di ogni episodio che funge da raccordo per il successivo: è una forma che ricorda quella delle “Mille e una notte”, cioè del racconto nel racconto. Il risultato è una…
Visto che in questo periodo, per motivi facilmente comprensibili, sulla rivista non viene pubblicata la classifica dei film più visti al cinema, che ne direste di pubblicare ogni settimana la classifica dei DVD…
Avrei voluto inserire nella mia lista anche "Él" (uno dei capolavori del periodo messicano di Buñuel), ma purtroppo il sito non me lo consente, non so perché.
Ho sempre amato il cinema…
Nato a Parigi nel 1930 da genitori bretoni (occhi azzurri non mentono), Jean Rochefort è stato senza alcun dubbio uno dei più grandi attori francesi della sua generazione, un artista che seppe farsi…
Come dicevo il primo maggio dello scorso anno presentando la prima selezione, non si tratta sempre di CAPOLAVORI con la lettera maiuscola, cioè riconosciuti tali a furor di popolo (e/o di…
“Mamma, io ho fame!”
“Non si dicono queste cose a tavola! È da maleducati.”
Delle truppe napoleoniche occupano una chiesa di Toledo, uccidendo gli spagnoli e profanando il corpo della santa protettrice dell'edificio, incredibilmente non decomposta.
Ma è solo un racconto, narrato al parco dalla tata di due bimbe, che si isolano per qualche…
Con la stessa (in)coerenza con cui si svolgono i sogni, ecco che il film è la sommatoria di storie episodiche unite fra di loro da un filo sottile (una parola, un personaggio, un ambiente in comune) in cui - a fronte di un impostazione realistica - avvengono situazioni stravaganti che spiazzano lo spettatore conducendolo ad un effetto di "straniamento".
Si parte da un episodio…
Col suo "Fascino Discreto" Bunuel aveva realizzato uno dei capolavori assoluti dell'arte cinematografica, nonchè vetta ulteriore di un percorso artistico fra i più originali ed entusiasmanti del Novecento. Aveva magnificamente dato una forma definitiva all'estetica surrealista, decretando la superiorità dell'approccio onirico su quello psicologico e adeguandovi, di…
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Commenti (7) vedi tutti
Solo a Bunuel poteva riuscire un così disinvolto affronto alle attese dello spettatore, alla logica e alle consuetudini cinematografiche.
leggi la recensione completa di BalivernaUn grandissimo film; una grande interpretazione di Monica Vitti e di Michel Piccoli, che non sono più tra noi. Alla loro memoria, in segno di omaggio, la mia recensione è dedicata.
leggi la recensione completa di laulillaVoto 7,5. [09.06.2013]
commento di PPInteressantissima,nonchè bizzara opera del grande regista surrealista spagnolo: la logica va a farsi benedire ma l'interpretazione dei sogni e il gusto per l'assurdo lascia spazio ad ogni interpretazione dello spettatore.Grande il cast.
commento di luxandraVoto 8,5 Totale
commento di luca826Forse Bunuel in questo film ha superato addirittura la dimensione surrealista! Perverso, sarcastico e "assurdo" fino al midollo. Sicuramente una delle sue opere migliori, in cui prendono forma i suoi temi e le sue ossessioni più care
commento di carlos briganteil film più eccentrico e surreale di Bunuel
commento di bocchan