Regia di Giuseppe Maria Scotese vedi scheda film
Dal cantante di night allo strip tease, a performance più bizzarre (cani giocolieri/musicisti) ed estreme (orge vere e proprie): ecco cosa succede nel continente americano durante le ore notturne. Nulla che sorprenda più di tanto lo spettatore, intendiamoci, neppure quello del 1961 in cui la pellicola usciva; se l'intento di Scotese è quello di emulare l'Europa di notte (1958) di Blasetti trasportandola al di là dell'oceano Atlantico, certo i toni critici - quando non platealmente derisori - del commento della voce fuori campo fanno di America di notte, piuttosto, un precursore del Mondo cane che qualche mese più tardi licenzieranno Jacopetti, Cavara e Prosperi, dando vita a un filone pseudo-documentaristico basato su immagini scioccanti e moralismo da due soldi che durerà a lungo. Ma America di notte non calca la mano dal punto di vista del sensazionalismo, si accontenta di suscitare qualche prurito erotico e di intrattenere in maniera innocente con musica e numeri comici. Sceneggiatura del regista, di Ernesto Guida e di Max Favalelli; la modestissima colonna sonora è opera di Marcello Giombini. Scotese, già attivo da una quindicina di anni con melodrammi e cappa & spada, proseguirà con qualche altro lavoro in stile 'mondo' per chiudere la propria carriera nei primi Settanta. 2/10.
Notti di divertimento e di follia nel continente americano.
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