Regia di Juan Estelrich, Jean-Claude Roy, Riccardo Pazzaglia vedi scheda film
Tre episodi. Un credulone viene convinto a comprare un tram; un terzetto di delinquenti mette in piedi un’agenzia per cuori solitari truffaldina; un napoletano si finge malato per campare senza lavorare.
Co-produzione fra Italia, Francia e Spagna che mette insieme tre registi non particolarmente esperti affidando loro altrettanti racconti sul tema delle grandi truffe. Per il segmento italiano c’è Riccardo Pazzaglia, già autore de L’onorata società, pochi anni prima, film che aveva definitivamente lanciato l’accoppiata Franchi-Ingrassia; per la parte francese troviamo Jean-Claude Roy, l’unico con qualche lungometraggio alle spalle; mentre l’episodio spagnolo è diretto dall’esordiente Juan Estelrich. Proprio da questo spunto nasce l’intero lavoro, essendo infatti tale episodio già uscito nei cinema iberici come cortomertaggio a sé stante (Se vende un tranvìa) nel 1959. Nel complesso siamo di fronte a un’operina onesta, realizzata con discreto mestiere e, per quanto priva di grandi effetti speciali – nomi di grande risalto nel cast, trovate particolarmente originali nelle trame - assolutamente godibile in tutti e tre i suoi segmenti. Sceneggiature: Maribel Ruiz Capilla; Jacques Bernard; Riccardo Pazzaglia e Luigi Emanuele; da segnalare che Estelrich ha beneficiato della supervisione di Luis Garcia Berlanga. Fra gli attori in scena: José Luis Lopez Vazquez, Agnes Spaak, Michel Serrault, Salvo Randone e, in ruoli minori nella parte italiana, Antonio Allocca, Giacomo Furia, Liana Orfei, Aldo Giuffrè, Marisa Merlini e Carlo Croccolo; durate variabili con netta preponderanza della sezione affidata a Pazzaglia: poco più di 20 minuti a testa per gli altri due registi, quasi 50 per lui. 4/10.
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