Regia di Ron Howard vedi scheda film
Si potrebbe cominciare con l'affermare una perfetta banalità: che Ron Howard non è Arthur Penn del Piccolo grande uomo né è il John Ford di Sentieri selvaggi e nemmeno Elliott Silverstein di Un uomo chiamato cavallo. Però è un affidabilissimo direttore di sceneggiature, che sarebbe in grado di mettere in scena anche la scaletta del telegiornale, senza essere mitragliante come Mentana, ma anche senza scadere nel minzolinismo. E sa becchettare un po' da tutti i registi citati, come un cuoco che non s'inventa ricette strane, ma che crea varianti di piatti già noti e sperimentati. E in questo caso, aiutato anche da un cast sobrio e capace, non indulge alla maniera del western post Balla coi lupi, dove gli indiani rappresentavano la libertà ingiustamente imbrigliata dall'uomo bianco. Certo, tutto scorre sul binario di un film di genere con gli ingredienti tipici, anche se bisogna riconoscere all'ex Ricky Cunningham la capacità di mettere a segno un paio di colpi niente male.
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