Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Aileen Wuornos è una prostituta da quattro soldi. Una sera in cui la sua vita sembra arrivata al capolinea si concede un’ultima birra prima di togliersi la vita; nel locale in cui entra incontra Selby, una ragazza semplice ma dal fare complice che sarà destinata a cambiarle la vita. Ma quella che sembra la più classica delle storie d’amore si trasforma in un incubo quando Selby scopre che in realtà la donna che ama è una serial killer.
Partendo dal primo omicidio compiuto dalla Aileen, che per difendersi da una violenza brutale uccide il suo carnefice, il film di Patty Jenkins prova a raccontare i fatti attraverso il punto di vista della vittima che diventa carnefice, giustificando ogni sua azione come la conseguenza di un’ingiustizia di cui la Wuornos si crede vittima fino a trasformare ogni suo alibi in una condizione psicofisica che è causa di una violenza inaudita.
Il ritmo della pellicola cresce con la violenza della Wuornos, attraverso la spaventosa escalation di brutalità che investe la donna che ad un certo punto è talmente estrema che al compimento dell’ultimo omicidio, avvenuto prima della sua cattura, arriva a disturbare la stessa donna; nella realtà però la Wuornos sembra che non si sia mai pentita degli atti compiuti ma anzi ha continuato a dichiarare il suo disprezzo per la vita e il suo desiderio di perpetrare violenza, questo dimostra che la Jenkins ha voluto caratterizzare il personaggio con una nota di umanità necessaria a creare con lo spettatore almeno un minimo di empatia con colei che è la protagonista assoluta del racconto.
Protagonista interpretata in modo magistrale da Charlize Theron che grazie a questo ruolo riuscì anche a portarsi a casa l’Oscar come miglior attrice protagonista, e vorrei ben vedere! La sua Aileen è spocchiosa e volgare, disturbata a tal punto da disturbare nelle fattezze, nei gesti e nelle espressioni. La Theron ha evidentemente curato ogni particolare, ha fatto suo ogni sguardo smarrito; la sua bellezza si perde nei lineamenti di Aileen, la sua classe nei movimenti goffi, si investe totalmente della Wuornos diventandone la nemesi perfetta.
Una pellicola senza infamia e senza lode, che svolge egregiamente il ruolo narrativo e di intrattenimento ma che resterà nella memoria cinefila esclusivamente per la magistrale interpretazione della sua protagonista.
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